SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

SERVIZIO IDRICO INTEGRATO (Legge 116/14, 221/15; D.Lgs. 152/06; L.R. 16/10, 30/11)  (acqua19)

Soggetti interessati:

Autorità per Energia Elettrica, Gas Sistema Idrico (AEEGS), Province, Comuni, imprenditori e cittadini interessati al servizio idrico integrato (Insieme di servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili ed industriali, fognatura e depurazione delle acque reflue

 

Iter procedurale:

Al Demanio dello Stato appartengono e sono inalienabili:

  • acquedotti, fognature, impianti di depurazione ed altre infrastrutture idriche di proprietà pubblica, fino al punto di consegna e/o misurazione. Autorità di ambito provvede alla tutela dei suddetti beni;
  • tutte le acque superficiali e sotterranee, “ancorché non estratte dal sottosuolo”, che vanno tutelate ed utilizzate secondo:
  • criteri di solidarietà, preservando “diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale”;
  • uso razionale, atto ad evitare sprechi, favorire rinnovo delle risorse, “non pregiudicare patrimonio idrico”.

Ministero Ambiente:

  • esercita, insieme a Regioni, funzioni di controllo in materia di gestione delle risorse idriche;
  • definisce criteri a cui Regione deve attenersi nella determinazione di “canoni di concessione per utenza di acqua pubblica”, tenendo conto delle risorse idriche ed ambientali Canoni aggiornati ogni 3 anni.

Regione Marche, con L.R. 30/11, riconosce acqua quale patrimonio di umanità da tutelare ed accesso ad acqua potabile “necessaria per il soddisfacimento di bisogni collettivi, diritto inviolabile ed inalienabile della persona umana”. A tal fine garantisce soddisfazione del fabbisogno idrico e promuove tutela e valorizzazione di risorsa idrica mediante:

  1. suo utilizzo secondo criteri di razionalità per: favorirne risparmio, rinnovo ed uso plurimo (priorità per quello potabile); preservare equilibrio di bacini idrogeologici; assicurare che anche future generazioni possono disporre di patrimonio ambientale di elevata qualità;
  2. miglioramento qualità delle acque, anche sotto il profilo igienico sanitario, tramite prevenzione e riduzione di inquinamento;
  3. tutela e miglioramento di ecosistemi acquatici;
  4. tutela di soggetti socialmente ed economicamente svantaggiati o residenti in zone svantaggiate;
  5. organizzazione nel territorio regionale di servizio idrico integrato, articolato per Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), in modo da garantirne gestione secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità.

Assemblea legislativa regionale provvede a:

  • delimitare ATO , nel rispetto dei principi di unicità di gestione, adeguatezza della dimensione (definita in base a parametri fisici, demografici), omogeneità di bacino, localizzazione delle risorse e loro vincoli di destinazione.  Regione Marche istituito: ATO 1 denominato Marche Nord Pesaro ed Urbino; ATO 2 denominato Marche Centro Ancona; ATO 3 denominato Marche Centro Macerata; ATO 4 denominato Marche Centro Sud Fermano e Maceratese; ATO 5 denominato Marche Sud Ascoli Piceno e Fermo. Comuni facenti parte di ogni ATO indicati in Allegato A a L.R. 30/11 pubblicata su BUR 115/11. Delimitazione di ATO modificata da Assemblea legislativa, su proposta di Giunta Regionale ed Enti locali interessati, al fine di:
  • rendere più economico ed efficiente gestione di servizio idrico integrato;
  • facilitare e migliorare cooperazione tra Comuni e Provincia;
  • consentire adeguamento contenuti di convenzione

ATO estesi anche a territorio di Comuni di altre Regioni, previa intesa con queste (analogamente Comuni Marche possono far parte di ATO di Regione confinanti)

  • approvare, su proposta di Giunta Regionale, piano regolatore di acquedotti su scala di bacino

Giunta Regionale:

  1. adotta, sentita Commissione assembleare competente, convenzione tipo per costituzione Assemblee di Ambito;
  2. valuta compatibilità di piani di ambito con obiettivi e priorità definite da Regione, disponendo eventuali modifiche;
  3. verifica stato di attuazione piani di ambito e livello qualitativo dei servizi forniti ad utenti da soggetti gestori. In particolare controlla scarichi di insediamenti civili e produttivi allacciati a pubbliche fognature, funzionalità impianti di pretrattamento, rispetto limiti e prescrizioni riportati nelle prescrizioni;
  4. valuta prestazioni dei gestori nei vari ATO sotto il profilo dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi, costo di questi e spesa di investimento, in base ad indicatori definiti da Conferenza regionale;
  5. determina obiettivi e priorità di intervento, in relazione a disponibilità di contributi ed investimenti regionali, statali, comunitari;
  6. approva indirizzi per adozione Carta del servizio idrico;
  7. invia ad Assemblea regionale relazione su stato del servizio idrico;
  8. esercita poteri sostitutivi nei confronti di Enti che non adempiono a funzioni assegnate nei termini previsti, previa diffida, nominando Commissario per adempimento atto dovuto. Oneri per Commissario posti a carico di Enti inadempienti;
  9. acquisisce dati ed informazioni da Enti locali e gestori servizio idrico integrato a fini svolgimento attività di programmazione e controllo;
  10. istituisce presso Servizio Regionale competente, Conferenza Regionale di servizio idrico integrato, composta da Presidente Giunta Regionale o Assessore delegato, Presidente Assemblea di ambito. Conferenza ha compito di:
  • proporre a Giunta Regionale atti di indirizzo per adozione Carta di servizio idrico
  • definire indicatori di produttività per valutazione economica di servizi resi da gestori servizio idrico integrato ed altri servizi di pubblica utilità di competenza di Assemblea di ambito
  • esprimere pareri in ordine a problemi attinenti qualità dei servizi e tutela dei consumatori su richiesta di Giunta Regionale, Enti locali, Assemblee di ambito
  • intervenire nella definizione di accordi transfrontalieri con ATO di altre Regioni, con particolare riferimento a trasferimento di risorse idriche o risanamento di bacini idrografici condivisi
  • predisporre relazione annuale su stato di servizio idrico integrato e su attività svolta da inviare a Giunta Regionale
  • fornire servizi di carattere tecnico ed informativo ad Assemblea di ambito, curando omogeneità di strumenti informativi territoriali utilizzati in territorio regionale

Giunta Regionale individua modalità di funzionamento di Conferenza Regionale, che per operare si avvale del supporto di gruppo tecnico formato da Dirigente Servizio Regionale competente, Dirigenti Enti locali indicati da Assemblee di ambito, 3 rappresentanti Consulta di utenti

11. istituisce in ogni Assemblea di Ambito, Consulta degli utenti che:

–          acquisisce valutazione di utenti su qualità dei servizi erogati

–          fornisce indicazioni ed elabora proposte ad Autorità pubbliche di settore

–          esprime pareri su carta dei servizi

–          promuove iniziative su trasparenza e semplificazione accesso ai servizi

–          invia a Regione ed Assemblea di ambito informazioni su reclami, istanze e segnalazioni di utenti, singoli o associati, circa modalità erogazione servizio e tariffe applicate

Consulta composta da rappresentanti di Associazioni di consumatori ed utenti, Associazioni ambientaliste, sindacali e delle imprese, nonché rappresentanti dei movimenti di acqua. Giunta Regionale definisce criteri per funzionamento di Consulta.

12. stabilisce, sentite Province, norme integrative per: controllo di scarichi degli insediamenti civili e produttivi allacciati alle fognature pubbliche; funzionalità impianti di pretrattamento; rispetto dei limiti e prescrizioni previste dalle relative autorizzazioni.

Autorità di bacino:

1)       definisce ed aggiorna periodicamente bilancio idrico diretto ad assicurare equilibrio fra disponibilità di risorse reperibili nell’area di riferimento e fabbisogni per i diversi usi, nel rispetto dei criteri ed obiettivi di cui sopra;

2)       adotta “pianificazione dell’economia idrica, in funzione degli usi cui sono destinate le risorse”;

3)       regola le derivazioni “sia a valle che oltre la linea di displuvio”, in modo da garantire livello di deflusso necessario ad alvei sottesi e non danneggiare equilibri degli ecosistemi interessati

Assemblea di Ambito, quale forma associativa tra Comuni e Provincia ricadenti in ogni ATO, attua funzioni riguardante definizione di:

a) quote di partecipazione di Enti locali fissate riservando a Comuni 95% dei voti (Riparto determinato in base a territorio e popolazione residente nel Comune ad ultimo censimento), mentre 5% riservato a Provincia

b) rapporti finanziari tra Enti e relativi oneri

c) decisioni per cui chiesto assenso di maggioranza qualificata di Enti partecipanti

d) obbligo per Assemblea di assicurare informazioni circa propria attività ad utenti, nonché forme e modalità di partecipazione e consultazione di questi

e) competenza di Presidente Assemblea di Ambito per dare esecuzione a delibera e sottoscrivere atti a rilevanza esterna e contratti

f) modalità e risorse per esercizio di funzioni

g) disciplina rapporti successori derivanti da soppressione Consorzi obbligatori, compresi rapporti di lavoro con personale

Ente governo di Ambito dotato di: personalità giuridica di diritto pubblico; autonomia gestionale, amministrativa, di bilancio; competenza in materia di gestione delle risorse idriche (compresa programmazione delle infrastrutture idriche); organizzazione, affidamento e controllo della gestione del sistema idrico integrato. In particolare Ente di governo ha il compito di:

1)       approvare piano di ambito, comprendente:

a) ricognizione delle infrastrutture, anche sulla base di informazioni fornite da Enti locali ricadenti in ATO (anche per valutare loro stato). Infrastrutture da dare in gestione a servizio idrico integrato;

b) programma degli interventi in cui evidenziare opere di manutenzione straordinaria e nuove opere da realizzare, compresi interventi di adeguamento di infrastrutture già esistenti, necessarie per raggiungere livello minimo del servizio e “soddisfacimento della complessiva domanda di utenza”. Nel programma specificare obiettivi da realizzare, infrastrutture e tempi di realizzazione;

c) modello gestionale ed organizzativo, in cui definire struttura operativa in grado di assicurare servizio ad utenza e realizzare programma di interventi;

d) piano economico e finanziario, articolato in stato patrimoniale, conto economico, rendiconto finanziario, in cui prevedere annualmente andamento costi di gestione e di investimento al netto di eventuali finanziamenti pubblici, proventi da tariffa (Previsione estesa a tutto il periodo di affidamento). Piano dovrà garantire raggiungimento equilibrio economico e rispetto principi di efficacia, efficienza, economicità di gestione, anche in relazione ad investimenti programmati.

Piano di ambito trasmesso entro 10 giorni da deliberazione a Regione, Ministero Ambiente, Autorità di vigilanza risorse idriche, che notifica entro 90 giorni ad Ente propri rilievi e prescrizioni in materia di programma degli interventi e piano finanziario;

In base a L.R. 16/10, Piano di ambito va integrato con programma di interventi, “indifferibili ed urgenti”, per adeguamento o realizzazione impianti di depurazione delle acque reflue urbane e loro collettamento ad impianti di depurazione, stabilendone priorità e tempistica (Interventi in Comuni con oltre 2.000 abitanti da concludere entro 31/12/2015). Province  autorizzano scarichi non conformi per periodo necessario a realizzare suddetti interventi (comunque non oltre 31/12/2015)

2)       aggiornare ogni anno programma di interventi e piano economico finanziario, in base ad attività di controllo su gestione e qualità del servizio, privilegiando, ai fini di uso razionale della risorsa, il risparmio idrico, depurazione, riuso ed interventi di manutenzione di reti esistenti

3)       approvare progetti definitivi delle opere ed interventi previsti nei Piani di Ambito, nonché modifiche sostanziali di questi, a seguito di convocazione Conferenza dei servizi. Approvazione progetto comporta dichiarazione di sua pubblica utilità e costituisce titolo abilitativo ed eventuale variante a strumenti urbanistici (Esclusi piani paesaggistici), purché coordinato con piano di protezione civile. Se richiesta partecipazione di più Assemblee diambito nella definizione e realizzazione di opere/interventi necessari al servizio idrico integrato, promossi accordi di programma (contenenti: tempi, modalità, finanziamento ed ogni altro adeguamento richiesto a definire e realizzare opere ed interventi) previo parere Autorità di bacino, e nel caso di trasferimento di risorse idriche, assenso di Giunta Regionale

4)       concludere accordi di programma per definire e realizzare opere ed interventi necessari al servizio idrico integrato

5)       costituire Autorità espropriante per interventi (può essere stesso affidatario del servizio idrico integrato, purché tale delega riportata in convenzione e nell’atto espropriativo indicato estremi di tale convenzione)

6)        approvare convenzione per gestione di servizio idrico integrato e relativo disciplinare, contenente:

  • regime giuridico prescelto per gestione del servizio;
  • durata di affidamento (non oltre 30 anni), con possibilità di subaffidamento solo previa approvazione da parte di Autorità di bacino;
  • obbligo di realizzare programma di interventi ed opere durante gestione di servizio, come individuato in bando di gara;
  • obbligo di raggiungere e mantenere equilibrio economico e finanziario di gestione;
  • livello di efficienza ed affidabilità del servizio per utenza, anche per quanto concerne manutenzione di impianti;
  • criteri e modalità di applicazione di tariffe determinate da Ente governo di ATO e loro aggiornamento annuale, anche suddivise per diverse categorie di utenza;
  • obbligo di adottare carta di servizio;
  • obbligo di prestare collaborazione per attivazione sistemi di controllo
  • obbligo di comunicare subito ad Ente governo di ATO eventi che determinano irregolarità in erogazione del servizio, con relative iniziative per eliminare tale irregolarità;
  • obbligo di restituire a scadenza di affidamento, opere ed impianti in condizioni di efficienza e buono stato di conservazione, nonché, in caso di cessazione anticipata di affidamento, “valutare valore residuo di investimenti realizzati dal gestore uscente”;
  • obbligo di prestare idonee garanzie finanziarie ed assicurative;
  • penali e sanzioni, in caso di inadempimento, e condizioni di risoluzione del contratto;
  • modalità invio di rendiconto attività di gestione
  • obbligo per gestore di garantire ad Ente di governo di ATO accesso a tutti i dati relativi ad attività affidata
  • obbligo di tenere presso sede di coordinamento del gestore, previa comunicazione ad Autorità di controllo registri di carico e scarico, relativi a rifiuti prodotti da attività di manutenzione delle reti relative a servizio idrico integrato ed impianti a queste connessi
  • opere e manutenzioni straordinarie, con relativo programma temporale e finanziario di esecuzione

7)       affidare servizio idrico integrato, nel rispetto di Piano di Ambito e del principio di unicità di gestione di ATO, e previo invio da parte affidatario di idonea garanzia fidejussoria, che deve coprire interventi da realizzare nei primi 5 anni di gestione (annualmente aggiornata per coprire sempre periodo di 5 anni). Affidamento diretto in house può avvenire a favore di società partecipate solo da Enti locali compresi in ATO, in possesso dei requisiti prescritti da UE. Alle successive scadenze di gestione, al fine di assicurare efficienza e continuità, Ente governo di ATO dispone affidamento a gestore unico nei 6 mesi antecedenti scadenza. Al fine di ottenere offerta più conveniente ed evitare contenziosi con soggetti interessati, procedure di gara includono capitolati “con puntuale indicazione delle opere da realizzare durante gestione del servizio”

8)       consentire a affidatario del servizio idrico di attuare “altri servizi pubblici, oltre a quello idrico, ma con questo compatibili”;

9)       controllare attività di affidatario del servizio idrico, anche in merito a realizzazione infrastrutture idriche e correttezza servizio fornito, durante periodo di affidamento. In caso di inadempienza ad obblighi di legge o a convenzione che compromette risorsa idrica o ambiente, Ente di governo interviene per garantire adempimento del servizio. Se inadempienza perdura, Ente governo di ATO, previa diffida, esercita poteri sostitutivi, eseguendo opere, e decide sospensione o revoca affidamento del servizio. Se Ente non interviene, Regione, previa diffida, esercita poteri sostitutivi, mediante nomina commissario “ad acta”. Se neppure Regione interviene entro 45 giorni, Ministero Ambiente provvede direttamente;

10)    trasmettere relazione annuale a Ministero Ambiente ed Autorità di vigilanza sui risultati dei controlli;

11)    determinare, modulare, aggiornare tariffe, assicurando specifiche agevolazioni per zone montane in rapporto a fasce altimetriche e marginalità socio-economica;

12)    approvare Carta dei servizi, sentita Consulta di utenti;

13)    promuovere e coordinare interventi di emergenza nel settore approvvigionamento, adduzione, distribuzione, potabilizzazione e depurazione delle acque per garantire quantità e qualità delle risorse idriche;

14)    rilasciare o rinnovare concessioni per derivazione e captazione di acque ad uso idropotabile afferenti a servizio idrico integrato (rilascio/rinnovo eseguito da stesso affidatario, per intera durata di affidamento del servizio idrico integrato;

15)    approvare regolamento interno per proprio funzionamento;

16)    redigere bilanci preventivi e consuntivi e loro variazioni, che sono pubblicati mediante affissione in apposito Albo e trasmessi a Ministero Ambiente ed Autorità di vigilanza su risorse idriche entro 15 giorni da loro adozione. Costi di funzionamento a carico di Enti locali “in base a quote di partecipazione di ciascuno ad Autorità di ambito”

Enti governo  di ATO che non hanno approvato Piano di ambito, o non scelto forma di gestione ed avviato procedura di affidamento, sono tenuti entro 30/9/2015 ad adottare tali provvedimenti, disponendo affidamento a Gestore unico di Ambito, che subentra pertanto agli altri soggetti operanti in ATO alla scadenza prevista nel contratto di servizio, assicurando così servizio ad utenza e realizzazione piano di interventi. Se Ente di governo non provvede, Presidente di Regione esercita poteri sostitutivi, comunicandolo a Ministero Ambiente e AEEGS, ponendo le spese a carico di Ente inadempiente. In tal caso costi di funzionamento di Ente di governo sono pari a 0 per tutta la durata di esercizio dei poteri sostitutivi. Se neppure Presidente di Regione provvede, AEEGS entro 30 giorni successivi segnala inadempienza a Presidente Consiglio Ministri che nomina Commissario ad acta, con spese a carico diEnte inadempiente.

AEEGS entro 30 Giugno e 31 Dicembre presenta a Camera relazione in cui evidenziare:

a) costituzione degli Enti di governo di ATO da parte delle Regioni;

b) affidamento del servizio idrico integrato da parte di Enti di governo;

c) partecipazione di Enti locali ad Enti di governo di ATO in merito ad affidamento in concessione d’uso gratuito di infrastrutture del servizio idrico integrato a gestori affidatari

Enti locali ricadenti in ATO:

1)       partecipano obbligatoriamente a gestione delle risorse idriche, comprese la programmazione di infrastrutture idriche, nonché a realizzare opere necessarie ad adeguare servizio idrico integrato, tenendo conto di piani urbanistici. Se Ente locale non aderisce entro 90 giorni da delibera individuazione ATO, Presidente Regione, previa diffida ad Ente locale ad adempiere entro 30 giorni, esercita poteri sostitutivi, anche nominando Commissario ad acta e ponendo relative spese a carico di Ente inadempienti

2)       svolgono, tramite Ente governo di ATO, funzioni di organizzazione del servizio idrico integrato, scegliendo forma di gestione, determinazione e modulazione delle tariffe ad utenza, affidamento della gestione e relativo controllo;

Soggetto affidatario del servizio idrico integrato:

1)       sottoscrive convenzione con relativo disciplinare con Ente governo di ATO, in cui definire modalità per: raggiungimento standard economici e qualitativi; tariffari; realizzazione degli investimenti previsti da piano di ambito e rispetto diritti di utenza.

2)       organizza servizi idrici su tutto il territorio degli Enti locali ricadenti in ATO;

3)       gestisce, in concessione di uso gratuita, per tutta la durata del servizio, le infrastrutture idriche di proprietà degli Enti locali, assumendone oneri di manutenzione;

4) conserva presso sedi di coordinamento organizzativo registro di carico e scarico relativo ai rifiuti prodotti da attività di manutenzione di reti relative a servizio idrico integrato, previa comunicazione ed attività di controllo;

4)       esegue controlli per verificare qualità di acqua destinata a consumo umano su:

  • punti di prelievo delle acque superficiali e sotterranee;
  • impianti di adduzione, accumulo, potabilizzazione;
  • rete di distribuzione (in particolare presso punti di consegna acqua al rubinetto);
  • impianti di confezionamento acqua in bottiglia (In caso di cisterna presso punto di uscita da cisterna);
  • acqua confezionata a disposizione dei consumatori;
  • acque utilizzate da imprese alimentari, presso punto di entrata acqua in stabilimento;
  • mezzi di trasporto acque.

Punti di prelievo e frequenza dei controlli concordati con ASL

5)       applica tariffe per servizio idrico integrato, tenendo conto: qualità della risorsa idrica e del servizio fornito; opere ed adeguamenti necessari; entità costi di gestione delle opere; remunerazione del capitale investito; costi di gestione aree di salvaguardia; quota costi di funzionamento Ente governo di ATO, in modo da coprire totalmente i suoi costi di investimento ed esercizio. Tariffe applicate rispettando quanto riportato in convenzione e disciplinare sottoscritto con Ente governo di ATO;

6)       definisce tariffe del servizio di fognatura e depurazione, dovute da utenti (comprese utenze industriali), anche in caso di mancanza o temporanea inattività degli impianti di depurazione, commisurate al volume e qualità di acque reflue scaricate (pari a 100% del volume di acqua fornita). Ammessa tariffa ridotta in proporzione a quantità di acqua riutilizzata e quantità di acqua primaria impiegata, se:

  • utenza provvede direttamente a depurazione con sistemi approvati da Ente governo di ATO;
  • in caso di eventuale riutilizzo nel ciclo produttivo delle acque reflue.

Utente non deve versare tariffa qualora sia dotato di propri sistemi di collettamento e depurazione approvati da Ente governo di ATO.

Tariffa riscossa, in forma volontaria o coattiva, da affidatario di servizio idrico o di servizio di acquedotto, che provvede, in base a quanto stabilito da AEEGS, al riparto degli importi, al netto delle spese di riscossione,entro 30 giorni da riscossione tra i diversi affidatari interessati, secondo quanto previsto in convenzione. Affidatario versa proventi su Fondo vincolato istituito da Ente governo di ATO per favorire attuazione di interventi sulla rete di fognatura od impianti di depurazione. Comuni, dotati di impianti di depurazione funzionanti, in assenza di affidamento di gestione del servizio idrico integrato, destinano proventi della tariffa a manutenzione di questi;

7)       trasmette ad Autorità vigilanza su risorse idriche e ad Ente governo di ATO entro 28 Febbraio, risultati sulle rilevazioni delle perdite di acquedotti e fognature;

8)       subentra nell’ammortamento dei mutui o nei mutui stessi contratti da Enti locali “per immobilizzazioni, attività e passività relative al servizio idrico integrato affidato”. Di tali oneri si deve tenere conto nella determinazione della tariffa, al fine di garantire invarianza degli oneri per la finanza pubblica

9)       può ricorrere a prestiti ed obbligazioni sottoscrivibili solo da utenti con facoltà di conversione in azioni semplici o di risparmio. In tal caso quota non inferiore a 10% di aumento di capitale sociale offerta in sottoscrizione ad utenti al servizio

Rapporti tra soggetti gestori di ambiti diversi, in particolare in caso di trasferimenti di risorse idriche ed uso comune di infrastrutture, disciplinati da specifiche convenzioni

 

Entità aiuto:

Immobilizzazioni, attività e passività relative al servizio idrico integrato (compresi oneri connessi ad ammortamento dei mutui o mutui stessi, al netto di eventuali contributi in conto capitale/interessi) trasferite a soggettoaffidatario, che subentra nelle garanzie ed obbligazioni relative a contratti in essere (compresa corresponsione al gestore uscente del valore di rimborso definito secondo criteri di AEEGS) e di cui si tiene conto nella determinazione della tariffa

Istituito presso Ministero Ambiente, con Legge 164/14, Fondo per finanziamento di interventi relativi a risorse idriche. Fondo finanziato con revoca delle risorse già stanziate per interventi nel settore idrico, per cui al 30/9/2014non ancora assunti atti vincolanti e per cui sussistono “obiettivi impedimenti di carattere tecnico progettuale o urbanistico, o situazioni di inerzia del soggetto attuatore”. Presidente Regione o Commissario straordinario comunicaentro 31/10/2014 a Ministero Ambiente elenco di interventi non attivati. ISPRA entro 60 giorni procede a verificare tali situazioni, riferendone a Ministero Ambiente. Utilizzo risorse del Fondo subordinato ad affidamento a gestore unico del servizio idrico integrato in ATO, che deve garantire partecipazione al finanziamento degli interventi, a valere su tariffa del servizio idrico integrato (criteri ed entità di risorse destinate a finanziare interventi in materia di adeguamento sistemi di collettamento, fognatura e depurazione definiti da Presidente Consiglio).

Legge 164/14 stabilisce che, a partire dal 2015, risorse destinate al finanziamento di interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico, siano utilizzate tramite accordo di programma sottoscritto tra Regione e Ministero Ambiente, in cui fissare quota di cofinanziamento regionale. Interventi individuati con Decreto Presidente Consiglio con priorità per: mitigazione del rischio acque; tutela e recupero di ecosistemi e biodiversità; rispetto Direttiva quadro UE sulle acque 2000/60 e Direttiva 2007/60 su valutazione e gestione rischio di alluvione. Almeno 20% delle risorse riservate a Regione per interventi su reticolo idrografico con priorità per delocalizzazione diedifici ed infrastrutture potenzialmente pericolosi per popolazione, facendo in modo da non alterare equilibrio sedimentario dei corsi di acqua (anzi cercando di ripristinarlo in base a bilancio del trasporto solido redatto su scala spaziale e temporale adeguata), con contestuale riduzione del rischio idrogeologico,  miglioramento del loro stato ecologico, tutela di ecosistemi e biodiversità

Ministero Ambiente provvede a revoca, anche parziale, di risorse assegnate a Regione ed altri Enti per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, se al 30/9/2014 non pubblicato bando di gara, o non disposto affidamento dei lavori; o interventi risultano difformi da tale finalità. Risorse così recuperate confluiscono in apposito fondo istituito presso Ministero Ambiente per essere riassegnate a stessa tipologia di interventi. Per attività di progettazione ed esecuzione degli interventi inclusi in Accordi di programma stipulati tra Ministero e Regione, Presidente Regione:

1)       può avvalersi, in base a specifiche convenzioni, di qualunque soggetto pubblico e privato, dotato di idonea competenza tecnica, nel rispetto delle norme su appalti pubblici (comprese società in house di Amministrazioni centrali di Stato);

2)       ai fini di occupazioni di urgenza o espropriazioni di aree occorrenti per esecuzione di interventi inclusi nei suddetti Accordi provvede a redigere stato di consistenza e verbale di immissione in possesso dei suoli, anche in presenza di 2 rappresentanti di Regione od Enti territoriali interessati

Al fine di fronteggiare situazione di criticità ambientale in aree metropolitane interessate da fenomeni di alluvione assegnato a Regioni 110.000.000 € a valere su Fondo di coesione 2007/13 per interventi di sistemazione idraulica dei corsi di acqua.

Istituita presso Ministero Ambiente una struttura di missione contro dissesto idrogeologico con il compito di supportare Ministero e Regioni “nelle attività di pianificazione, istruttoria e ripartizione delle risorse finanziarie finalizzate a realizzare interventi per mitigazione di dissesto idrogeologico”

Ministero Ambiente definisce con decreto componenti di costo per determinare tariffa in relazione a “vari settori di impiego dell’acqua”. Agevolazioni concesse per utenze domestiche od altre categorie “secondo prefissati scaglioni di reddito”. Maggiorazioni invece per residenze secondarie, impianti ricettivi stagionali, aziende artigianali, commerciali, industriali. Modulazione tariffa tra Comuni in base a “investimenti pro capite per residente” da questi effettuati a favore del servizio idrico integrato.

Ammessa riduzione del canone in caso di riuso da parte del concessionario dell’acqua risultante a valle del processo produttivo o restituzione delle acque di scarico con le medesime caratteristiche qualitative di quelle prelevate).

Derivazioni per consumo umano di acqua non soggette a corresponsione di indennità per eventuali sottotensioni

Quota di risorse (non inferiore a 6%) del piano economico finanziario di Assemblea di ambito, senza comportare aumento di tariffa, destinato a:

1)       esercizio sistemi di monitoraggio qualitativo e quantitativo delle risorse idriche;

2)       interventi per tutela e risanamento di acquiferi, sorgenti ed ambienti naturali connessi

Partecipazione ad Assemblea di ambito a titolo gratuito

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