BOSCHI COMUNALI (R

BOSCHI COMUNALI (R.D.L. 3267/23; D.G.R.M. 17/3/14; D.D.S. 27/3/14)     (bosco16)

Soggetti interessati:

Comuni e/o proprietari privati di parchi e giardini

Iter procedurale:

Comuni possono decidere di gestire boschi e pascoli di proprietà demaniale:

–          direttamente, sulla base di un piano economico predisposto da Corpo Forestale ed approvato da Comune, che può eventualmente demandare a privati “compilazione dei progetti di taglio e vendita piante, utilizzazione dei prodotti boschivi, affitto di pascoli e degli altri terreni”. In caso di tagli straordinari del bosco, parte dei proventi (Non oltre 25%) utilizzati da Corpo Forestale per “opere di miglioramento del patrimonio rustico degli Enti stessi”;

–          tramite Azienda speciale, dotata di apposito regolamento interno approvato da Provincia, con un Presidente e 4 Consiglieri nominati da Comuni che durano in carica 4 anni. Direzione tecnica affidata ad un esperto. Consiglio dell’Azienda redige piano economico, tenendo conto di eventuali usi civici gravanti sui  boschi e pascoli comunali. Dopo 1 anno da costituzione Azienda, nessun taglio di piante è autorizzato se non esiste piano economico. Bilancio preventivo e consuntivo dell’Azienda approvato da Comune, cui spettano anche eventuali  proventi di esercizio dell’Azienda, salvo “quota da riservarsi per opere di miglioramento patrimonio”. Eventuali vendite o locazioni patrimonio deciso da Consiglio comunale, mentre per affidamento lavori ammessa trattativa privata e non asta pubblica, qualora:

1)       importo della somma non superiore a 25.000 €;

2)       lavori affidati ad operatori residenti in territorio montano.

In caso di irregolarità o gravi negligenze o dimissioni dei componenti del Consiglio, Comune o Prefetto può decidere scioglimento dell’Azienda. Consiglio comunale ha 60 giorni di tempo per nominare nuovo Consiglio amministrativo dell’Azienda. Consiglio comunale può decidere revoca Azienda e gestione diretta del patrimonio demaniale, previa autorizzazione della Provincia, sentito Corpo Forestale.

Vigilanza sull’applicazione dei piani economici relativi a patrimonio silvo-pastorale pubblico è demandata a Corpo Forestale dello Stato.

Regione Marche, con D.G.R.M. 312 del 17/3/14, definite modalità per concessione contributi per conservazione del patrimonio arboreo di piccoli Comuni (meno di 10.000 abitanti al 1/1/2013) e proprietari privati di parchi e giardini riconosciuti di interesse culturale o rilevante interesse pubblico.

Questi presentano domanda (Modello pubblicato su BUR 32/14) a Servizio Ambiente Agricoltura P.F. Forestazione entro ore 13 del 11 Luglio 2014 allegando

–          progetto relativo ad interventi di manutenzione ordinaria (soggetti privati) e straordinaria (Comuni) su terreni di proprietà, riguardanti parchi o giardini, pubblici o privati, vincolati ai sensi di D.Lgs. 42/04, boschi di proprietà comunale in cui effettuati interventi di riduzione rischio incendio, interventi all’interno di zona A, B, C, D, F del territorio comunale come individuate da strumenti urbanistici vigenti su patrimonio arboreo di proprietà comunale, adottando tecniche di intervento previste per manutenzione del verde urbano ed ornamentale (In particolare potature non effettuate nel periodo di emissione di nuove foglie o proco prima del riposo vegetativo). Progetto comprende:

1)       relazione generale sottoscritta da tecnico abilitato, contenente per ogni elemento vegetale di progetto (pianta, siepe, bosco, nuova piantumazione): descrizione e motivazione di interventi previsti; adeguata documentazione fotografica per ogni area di intervento;

2)       planimetria in scala adeguata di area oggetto di intervento, evidenziando aree ZPS e SIC, aree protette nazionali e regionali (Parchi, riserve naturali, rete Natura 2000), aree a vincolo paesaggistico, con localizzazione elementi vegetali di progetto e specie botanica di appartenenza;

3)       visura catastale di area interessata da progetto. Privati dovranno indicare in domanda superficie del parco interessata a progetto, pena non riconoscimento di priorità;

4)       stralcio strumento urbanistico vigente di aree di intervento, evidenziando zona e vincoli esistenti (per Comune);

5)       elenco prezzi unitari od eventuali analisi prezzi utilizzati;

6)       compiuto metrico estimativo e quadro economico;

–          copia atto di Amministrazione comunale attestante approvazione progetto, con impegno a totale copertura finanziaria delle spese previste dal progetto eccedenti il contributo regionale e nomina responsabile del procedimento;

–          copia atto di riconoscimento di interesse paesistico culturale di area oggetto di intervento (per privati);

–          atti autorizzativi richiesti da normativa in materia forestale, paesistica ambientale, urbanistica, edilizia, difesa del suolo, fitosanitaria necessari per realizzare lavori;

–          atto di impegno da parte privati a fruizione pubblica per almeno 5 anni del parco o giardino vincolato, evidenziando orari di visita (almeno 2 giorni/settimana) da pubblicizzare mediante apposizione cartelloni ad ingresso con orari e giorni di visita;

–          in caso di comproprietà, domanda e documenti di impegno sottoscritti da tutti i comproprietari o presentata procura legale ad uno dei comproprietari riguardante invio domanda, espletamento adempimenti previsti da normativa (compresa riscossione contributo).

Servizio esegue istruttoria e procede alla formazione di 2 graduatorie distinte per Comuni e soggetti privati, tenendo presente seguenti criteri di priorità:

–          per Amministrazioni comunali:

1)       intervento interamente ricadente in area naturale protetta nazionale o regionale o area SIC/ZPS: 5 punti;

2)       interventi volti a prevenire incendi boschivi fuori da territorio Comunità Montane in aree boschive con formazioni vegetali di specie ad alto rischio di incendio: 5 punti;

3)       Comuni con popolazione residente al 1/1/2013 fino a 1.000 abitanti: 20 punti; Comuni con popolazione da 1.001 a 3.000 abitanti: 15 punti; Comuni con popolazione da 3.001 a 5.000 abitanti: 10 punti; Comuni con popolazione da 5.001 a 7.000 abitanti: 5 punti.

A parità di punteggio, priorità ad interventi ricadenti in Comuni con minore numero di abitanti;

–          per soggetti privati:

1)       intervento totalmente ricadente in aree naturali protette nazionali o regionali o aree SIC/ZPS: 5 punti;

2)       superficie del parco interessata dal progetto maggiore di 5 ha.: 16 punti; se superficie compresa tra 3 e 4,99 ha.: 12 punti; se superficie compresa tra 1,5 e 2,99 ha.: 8 punti; se superficie compresa tra 0,5 e 1,49 ha.: 4 punti. Superficie interessata da progetto con relativi dati catastali indicata in domanda, pena non assegnazione priorità;

A parità di punteggio, priorità assegnata ad interventi su parchi o giardini vincolati di maggiore superficie e poi a quelli ricadenti in Comuni con minore numero di abitanti.

Nessuna graduatoria redatta se domande presentate inferiori a risorse disponibili.

Beneficiari debbono, pena revoca contributo con restituzione di eventuali somme percepite maggiorate di interessi legali:

a)       iniziare lavori dopo data di concessione contributo;

b)       comunicare a Regione e Comune, in cui ricade area intervento, data di inizio e fine lavori, evidenziando impegno a fruizione pubblica deel parco, con relativi orari e giorni di apertura al pubblico;   

c)       realizzare e rendicontare interventi previsti entro 2 anni da concessione contributo;

d)       conservare a disposizione di Regione documenti connessi a realizzazione interventi per almeno 5 anni da versamento contributo;

e)       consentire accesso a documenti e strutture ai funzionari preposti al controllo;

f)        garantire fruizione pubblica di parchi e giardini per almeno 5 anni da liquidazione contributo da parte dei privati.

Regione versa contributo in unica soluzione a saldo dei lavori, qualora effettuato almeno 40% spese previste in progetto approvato, previo invio di domanda pagamento, corredata da:

a)       dichiarazione sostitutiva di notorietà attestante che spese rendicontate sostenute dopo concessione contributo;

b)       dichiarazione sostitutiva di notorietà attestante che lavori eseguiti nel rispetto di autorizzazioni, pareri, nulla osta ed eventuali prescrizioni previste da disposizioni di legge (in materia di: appalto dei lavori, servizi e forniture per amministrazioni comunali; contributi e salute e sicurezza per beneficiari pubblici e privati), purché  da atto di concessione contributo; non ricuperabilità IVA;

c)       contabilità finale dei lavori;

d)       relazione su conto finale dei lavori;

e)       certificato di regolare esecuzione dei lavori;

f)        documentazione fotografica relativa ad interventi realizzati;

g)       copia quietanzata di fatture relative a lavori eseguiti per privati e copia di relative contabili dei bonifici;

h)       provvedimento di liquidazione dei lavori eseguiti per Comune.

Entità aiuto:

Legge 144/07 istituito presso Ministero Ambiente un Fondo di 50.000.000 € per ciascuno degli anni 2008, 2009, 2010 per esecuzione di aree verdi in zone urbane e periurbane al fine di migliorare qualità di area nei Comuni a maggiore crisi ambientale e tutelare la biodiversità.

Per anno 2014 stanziati da Regione Marche 112.193,72 €, di cui 87.564,91 € a favore di piccoli Comuni per interventi di manutenzione straordinaria e 24.628,81 € a favore di proprietari privati per interventi di manutenzione ordinaria di parchi e giardini, a cui potranno aggiungersi ulteriori risorse disponibili a seguito rinunce, revoche ed economie da bandi precedenti  Contributo pari a 40% su spese sostenute per interventi di:

a)       manutenzione ordinaria da parte di soggetti privati, fino ad un massimo di 20.000 €, quali:

·         potatura di allevamento, formazione, mantenimento;

·         spalcatura e potatura di diradamento di conifere su meno di 25% dei rami o chioma;

·         potatura di diradamento o contenimento di latifoglie, attuata con una certa costanza e ricorrenza a brevi intervalli se necessaria per motivi contingenti e non estetici;

·         potatura di rimonda o fitosanitaria;

·         abbattimento di piante secche, seccaginose, deperienti, soprannumerarie;

·         taglio di contenimento, accorciamento, squadratura e taglio del seccume di siepi ed arbusti; 

b)       manutenzione straordinaria da parte di Comuni, fino ad un massimo di 40.000 €, quali: 

·         potatura, da applicare su intera chioma, di contenimento, diradamento, ringiovanimento, risanamento;

·         abbattimento di piante secche, seccaginose e deperenti il cui stato sia determinato da eventi meteorici eccezionali o da motivi fitosanitari, purché tutte le piante verdi abbattute vengano sostituite con nuove piantumazioni;

·         cure culturali rientranti nel prezziario ufficiale regionale dei lavori pubblici in aree boschive di proprietà comunale con formazioni vegetali al alto rischio di incendio ai fini della prevenzione di privati;

·         tagli di rinnovo e di diradamento di siepi ed arbusti;

·         interventi fitosanitari;

·         piantagione di piante di specie protette, idonee al luogo di impianto;

c)       spese tecniche (progettazione e direzione lavori) fino a 10% importo lavori ammissibili a contributo.

Vietato cumulo di contributi pubblici nei 5 anni precedenti su stessa superficie e per stessa tipologia di interventi.

Esclusi: IVA se recuperabile da beneficiario; spesa per interventi non compresi in quelli sopra riportati; lavori in amministrazione diretta; lavori su superfici che hanno beneficiato nei precedenti 5 anni di contributi pubblici per conservazione patrimonio arboreo mediante manutenzione ordinaria e/o straordinaria; potature straordinarie drastiche (Oltre 50% di accorciamento di rami primari e secondari della chioma) e capitozzature, parziali o totali, per Comuni; spese sostenute prima di atto di concessione contributo      

 

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