DISTRETTO CULTURALE AVANZATO

DISTRETTO CULTURALE AVANZATO (L.R. 4/10; D.G.R.M. 17/12/12; D.D.S. 11/2/13)  (cultur14)

Soggetti interessati:

Enti pubblici (Province, Enti locali, Camere di Commercio, Università), Istituti e luoghi di cultura, Enti, Associazioni e fondazioni profit/non profit operanti nel settore culturale, imprese profit/non profit, Istituti di alta formazione post universitaria, altri soggetti pubblici e privati operanti in settori economici (industriale manifatturiero, turistico, terziario, ambientale, agroalimentare) in partenariato con imprese profit/non profit di ambito culturale o creativo, imprese culturali (producono e distribuiscono beni o servizi che trasmettono espressioni culturali indipendentemente dal loro valore commerciale, compresi film, DVD, video, televisione, radio, videogiochi, libri, stampa), imprese creative (utilizzano cultura come input avendo i loro prodotti carattere funzionale, comprese architettura, design grafica, design moda, pubblicità) che intendono dare vita a:

1)         forme di partenariato pubblico/privato per lo sviluppo economico a partire da “cultura e creatività relativamente a prodotti, competenze, rete, filiera, centri di specializzazione a carattere innovativo e di valenza strategica volti a potenziare competitività ed attrattività in ambito locale, nazionale, europeo, extraeuropeo

2)         progetti di interesse regionale ed aventi carattere multidimensionale ed intersettoriale (cioè in grado di coinvolgere diversi settori economici, cultura, industria, servizi, turismo) aventi ricaduta nell’ambito del Distretto culturale evoluto “chiaramente quantificabili in termini economici (posti lavoro attivati, impatti economici), sociali (target coinvolti, benefici per popolazione), culturali (innovazione di processo e di prodotto, nuovi prodotti culturali), in relazione con le reti lunghe nazionali ed internazionali della ricerca avanzata, innovazione, best practice. Indicatori di valutazione oggettivi in grado di attestare nella fase ex ante, in itinere ed ex post la “sostenibilità autonoma nel tempo del progetto proposto”

3)         spin off all’interno di partenariati con costituzione nuove imprese dedicate ad innovazioni di processo e prodotto anche in settori produttivi diversi quali: ricerca, formazione, tecnologia, ICT, sistema dello spettacolo, Istituti culturali, imprese tradizionali manifatturiere, imprese culturali tradizionali ed innovative, green economy, agricoltura, turismo, enogastronomia di qualità, servizi per la persona                 

Iter procedurale:

Regione disposto con D.G.R. 1753 del 17/12/2012 il progetto di Distretto Culturale Evoluto delle Marche (DCE Marche) al fine di promuovere “lo sviluppo locale a traino culturale del territorio regionale, valorizzando ogni relazione di integrazione ed interdipendenza tra pubblico e privato, cultura ed impresa, beni ed attività culturali ed attività produttrici ad alto contenuto di cultura e conoscenza”. Obiettivi perseguiti tramite:

–          valorizzazione di talento e di impresa culturale e creativa;

–          contaminazione creativa di imprese tradizionali;

–          sostegno a filiere per qualità della vita, integrazione, sviluppo inclusivo;

–          attrazione investimenti all’interno di reti europee ed extraeuropee.

Progetti investono seguenti ambiti di riferimento:

–          ricerca ed innovazione di prodotti e servizi culturali, creativi, ad alto contenuto di conoscenza (in particolare settore ICT, patrimonio culturale, produzioni culturali)

–          partenariato tra impresa tradizionale e quella culturale/creativa, anche in rete, che riconosce sistema culturale quale potenziale fattore di crescita ed innovazione

–          integrazione tra sistema dello spettacolo ed Istituti culturali e sistema della formazione e sviluppo di beni e servizi ad alto contenuto di cultura e conoscenza, anche tramite piattaforma wi-fi

–          integrazione tra contenitori storici (palazzi, manufatti di archeologia industriale) ed Istituti culturali (musei, biblioteche, teatri) quali incubatori di imprese ed innovazione nell’ambito di partnership tra Università, imprese, istituzioni culturali

–          innovazione organizzativa per sostenibilità economica dei progetti finalizzata a ricaduta occupazionale

Regione per facilitare attivazione Distretto Culturale Evoluto provvede a:

1)        presentazione bando in una serie di incontri in ogni Provincia

2)        attivazione servizio di assistenza per chiarire aspetti procedurali ed amministrativi del bando (in particolare azioni proposte)

3)        organizzazione di seminari dedicati ad approfondire aspetti connessi a costruzione progetti, analisi di criticità, illustrazione buone pratiche

4)        istituzione di tavolo regionale di indirizzo e coordinamento per lo sviluppo locale e traino culturale presieduto da Assessore regionale beni culturali, con intervento di Osservatorio della cultura, rappresentanti di Provincia, Comuni, Comunità Montane, Camere di Commercio, Associazioni di categoria più rappresentative del sistema economico regionale, Università, nonché soggetti pubblici e privati coinvolti in iniziative progettuali. Tavolo individua progetti ad iniziativa regionale e valuta progetti di interesse regionale pervenuti a seguito emanazione bando. Individuato “parco progetti regionali” da far approvare e finanziare da Giunta Regionale

Costituzione di partenariato pubblico e privato che deve prevedere:

1)          designazione di soggetto capofila di partenariato (Può essere solo Ente pubblico) che avrà ruolo di coordinamento generale progetto, gestione risorse economiche attribuite, assunzione della responsabilità in merito risultati attesi e modalità utilizzo risorse, interlocutore unico di Regione, responsabile di rendiconto economico finanziario e dei risultati ottenuti;

2)          struttura composta da soggetti pubblici ed operatori privati rappresentanti di settore produttivi diversi, come ricerca, formazione, tecnologia, ICT, sistema dello spettacolo, produzione culturale (musei, biblioteche, teatri), imprenditoria tradizionale manifatturiera, green economy, agricoltura, turismo, filiera enogastronomica, servizi per persona;

3)          partenariato “capace di sufficiente massa critica in rapporto ad obiettivi di progetto, tale da coprire multidimensionalità degli interventi proposti, con ricadute positive nei diversi ambiti economici, sociali, culturali”;

4)          contratto di partenariato che ne espliciti ruoli, modalità di partecipazione, apporti tecnici ed economici, salvo richiesta proroga di non oltre 6 mesi a Servizio cultura;

5)          impegno a cofinanziare progetto per almeno 60% del costo, eventualmente mettendo a disposizione beni strumentali, beni immobili, lavoro comunque non oltre 10% costo totale, purché presentata idonea documentazione attestante metodo di calcolo utilizzato.

Partenariato deve definire progetto che:

1)         sviluppi approccio integrato tra operatori locali in dato territorio, evitando alleanze temporanee che si traducono in somme di eventi ed iniziative autonome di breve durata;

2)         costituisce partenariati pubblici e privati rappresentativi del territorio, cioè dotati di “massa critica” in grado di incidere in modo determinante su sviluppo socio-economico locale;

3)         attiva e potenzia cooperazione con altri territori, anche tramite commercializzazione di prodotti e servizi a scala regionale, nazionale, internazionale;

4)         rinnova o quanto mai riduce sensibilmente vincoli territoriali ed ostacoli che impediscono “pieno dispiegarsi di potenzialità creative locali” in termini di produzione culturale e sviluppo di imprenditorialità correlata a settore culturale;

5)         promuove ricaduta occupazionale e sviluppo di start up e nuove imprese all’interno di partenariato (sviluppo di spin off e modello di business innovativi) che integrano cultura, creatività, risorse del territorio;

6)         promuove integrazione tra ambiti disciplinari diversi, compresa collaborazione tra mondo dell’Università, ricerca, produzione culturale, beni culturali, imprenditoria;

7)         prevede interventi mirati ad innovazione di prodotti esercizi culturali (v. ICT) non solo ai settori culturali tradizionali (musei, teatri) ma anche nuove industrie culturali;

8)         favorisce circolazione di professionalità nel settore culturale, creativa, manifestazione in particolare giovanile qualificata con trasferimento competenze aziendali nel settore culturale;

9)         assicura sussistenza condizioni di fattibilità e sostenibilità finanziaria delle proposte tramite business plan relativo a fase di avvio e successiva gestione di interventi;

10)      indica obiettivi perseguiti, risultati attesi a conclusione progetto, indicatori di risultato su ricadute economico occupazionali e sociali del progetto su turismo e loro sistemi di misurazione e valutazione ex post attestante raggiungimento o meno di obiettivi;

11)      dimostra capacità del progetto di generare innovazione di prodotto, servizio organizzativo, nonché sostenibilità economica nel lungo periodo, “individuando le prospettive e le traiettorie di sviluppo futuro”;

12)      articola progetto in Assi, Misure, azioni, interventi riguardanti:

·         migliorare integrazione tra settore culturale e filiere produttive del territorio (v. turismo agroalimentare, servizi sociali, attività manifatturiera);

·         promuovere e sostenere start up di industrie culturali e creative e settori produttivi ad elevato livello di cultura e conoscenza);

·         sviluppare processi produttivi e servizi evoluti per conoscenza e valorizzazione del territorio, beni culturali, paesaggio, risorse ambientali, produzioni locali (manifatturiere, agroalimentari, turistiche) nella logica della qualità totale;

·         strutturare informazioni su supporti tradizionali ed informatici per costruzione banca dati, archivi, servizi informativi in grado di valorizzare campagne di conoscenze;

·         restituire tramite mezzi tecnologici evoluti possibilità di conoscenza, analisi, interpretazione, manipolazione, comunicazione, condivisione contenuti culturali;

·         formare competenze strategiche per abilitare operatori territoriali con priorità per settore culturale, ad uso evoluto di tecnologie e prodotti innovativi per testarne operatività, modalità d’uso, efficacia e costi;

·         promuovere e comunicare risorse ambientali, paesistiche, culturali, imprenditoriali, sociali, economiche ai fini percezione condivisa di Distretto Culturale Evoluto delle Marche e sue potenzialità nei confronti di territorio regionale, nazionale, internazionale così da “potenziarne attrattività nei confronti di nuovi talenti”;

·         valorizzare patrimonio culturale del territorio, individuando modalità di gestione innovativa e sostenibile nel lungo periodo;

·         altre azioni compatibili con obiettivi dell’iniziativa regionale.

Escluse azioni che prevedono solo interventi di restauro e recupero edilizio.

Soggetto capofila di partenariato presenta in busta chiusa (recante dicitura “Distretto culturale evoluto avviso pubblico per progetti di interesse regionale domanda di contributo”) con raccomandata ricevuta di ritorno o mediante consegna a mano a Regione Marche P.F. Cultura via Tiziano 44 Ancona entro 21 Giugno 2013 contenente:

1)        domanda di partecipazione al bando (Modello Allegato 1 a D.D.S. 9/13 pubblicato su BUR 11/13);

2)        scheda di adesione al progetto da parte di singoli partner pubblici o privati (Modello Allegato 1.1 a D.D.S. 9/13 pubblicato su BUR 11/13);

3)        scheda di progetto redatto tenendo conto elementi di cui sopra (Modello Allegato 2 a D.D.S. 9/13 pubblicato su BUR 11/13);                      

4)        elenco delle spese da sostenere per tipologia di spese per singolo partner e per diagramma di Gant (Modello Allegato 2.1, 2.2, 2.3 a D.D.S. 9/13 pubblicato su BUR 11/13);

5)        eventuale richiesta di anticipazione di spese tecniche di progettazione (Modello Allegato 3 a D.D.S. 9/13 pubblicato su BUR 11/13) da inviare anche in forma di Posta Elettronica Certificata al seguente indirizzo regione.marche.cultura@marche.it che determina ordine di graduatoria per progetti ammissibili, ma non finanziabili ai fini della concessione anticipazione su spese progettazione;

6)        copia documento di identità del legale rappresentante Ente capofila e partner di progetto.

Servizio Cultura procede ad

–          istruire progetti pervenuti con supporto di Osservatorio Regionale per cultura e SVIM, chiedendo eventuali chiarimenti ed integrazioni da far pervenire entro 15 giorni di ricevimento ri raccomandata. Progetti ritenuti ammissibili a graduatoria se evidenziano:

a)         intersettorialità, interdisciplinarietà, innovazione;

b)         concorso finanziario di soggetti proponenti non inferiore a 60% importo progetto;

c)         investimenti non inferiori a 500.000 €;

d)         presenza congiunta di componente pubblica e privata nel partenariato;

e)         condizioni di fattibilità e sostenibilità finanziaria del progetto e presenza di business plan relativo a fase di avvio e successiva gestione di interventi;

f)          presenza di indicatori oggettivi in merito a ricadute economico occupazionali sociali di progetto sul territorio;        

–          formula graduatoria da sottoporre a Commissione di valutazione, tenendo conto seguenti criteri di priorità:  

a)         coerenza e qualità progettuale (massimo 25 punti): formulazione chiara ed efficace obiettivi di progetto e risultati attesi (Precisioni indicatori quantitativi e qualitativi per verificare raggiungimento o meno di obiettivi indicati); architettura complessiva del progetto (chiarezza di definizione di assi, misure, azioni, interventi); livello di innovazione, intersettorialità, interdisciplinarietà in termini di processi, prodotti, servizi, prassi operative, governance e di coinvolgimento diversi settori produttivi; contesto di riferimento del progetto (Ambiti territoriali e ricadute economiche, culturali, sociali del progetto ed eventuali potenzialità o vincoli del territorio ad accettare innovazioni proposte);

b)        sostenibilità del progetto (massimo 25 punti): congruità tra risorse richieste e sostegno finanziario di partner con azioni previste ad obiettivi perseguiti (Fattibilità azioni entro limiti finanziari indicati e raggiungimento massa critica in grado di generare effetti previsti); completezza e chiarezza di business plan in termini di quantità e qualità delle risorse impiegate (accuratezza descrizione del budget in termini di costi e ricavi nella durata del progetto); potenzialità mercati di sbocco (Elementi qualitativi e quantitativi dei mercati di riferimento per prodotti e servizi per progetto con modalità e fasi di penetrazione); previsione di futuri sviluppi del progetto e sua sostenibilità nel lungo periodo (nascita di nuove imprese dedicate e realizzare prodotti innovativi, loro possibilità di sviluppo sul mercato attraverso autonomo reperimento risorse nel periodo di durata del progetto);

c)         efficienza ed efficacia nell’utilizzo di risorse e valutazione di impatti (massimo 20 punti): analisi costi benefici delle azioni proposte nel progetto (utilizzo metodologie quantitative, valutazione del reddito rispetto a componenti progetto); valutazione impatto multidimensionale del progetto (metodologia di analisi di impatto economico, sociale, culturale del progetto entro termine realizzazione progetto nel lungo periodo);

d)        capacità operativa (massimo 20 punti): congruenza, qualità e struttura del partenariato e soggetti proponenti in termini di competenze coinvolte e governance (capacità operativa e finanziaria soggetti partner, presenza di professionalità funzionali di progetto, esperienze simili svolte da curriculum partner, capacità di attivare, nuova imprenditorialità); possibilità di applicazione/uso/diffusione di processi e prodotti individuati (applicabilità di innovazioni coinvolgendo target specifici di utenti/produttori individuali e localizzati in ambiti diversi regionali, nazionali, internazionali);

e)         strutturazione ed articolazione piano di comunicazione durante realizzazione progetto ed alla sua conclusione (massimo 10 punti): obiettivi della comunicazione verso determinati stakeholder e comunità di riferimento, modalità di comunicazione e media da utilizzare, target di riferimento e loro quantificazione

A seguito approvazione progetti, Regione sottoscrive entro 30 giorni con soggetto capofila specifico accordo di partenariato che disciplina realizzazione progetto indicante: impegni finanziari di soggetti sottoscrittori; modalità e tempi di realizzazione (Progetto da concludere entro 36 mesi da sottoscrizione accordo) che decide in merito entro 30 giorni, standard tecnici di realizzazione, strumenti di monitoraggio e controllo di esecuzione dei risultati. Con sottoscrizione di accordo si aderisce a Distretto Culturale Evoluto Marche.

Realizzazione interventi conformi a progetto approvato. In caso di varianti queste presentate da soggetto capofila a Regione Marche prima di conclusione progetto, allegando relazione in cui motivate necessità di variazione progetto e nuovo preventivo spesa di attività. Servizio Cultura esamina variante, accertando che: beni e/o servizi e/o prestazioni o subentranti possiedono stessi requisiti e svolgono stesse funzioni di quelli subentranti; preesistono condizioni per conseguimento obiettivi originari; se modificato punteggio di selezione progetto questo non inferiore a 30% di quello iniziale. Servizio Cultura esamina variante comunicando proprie decisioni ad interessato.

Regione eroga contributo in forma di:

–          anticipo pari a 40% contributo dovuto entro 30 giorni da sottoscrizione accordo di partenariato

–          acconto pari ad ulteriore a 40% a fronte di rendiconto di una spesa sostenuta pari a 70% di anticipo erogato

–          saldo, pari a 20% a fronte rendiconto di intera spesa progetto, con relativa documentazione attestante realizzazione attività previste

Nel caso di anticipazione delle spese di progettazione, erogazione in unica soluzione a saldo, previo invio di:

1)        relativa contabilità e fattura rilasciata da professionista incaricato da soggetto capofila;

2)        garanzia fidejussoria di pari importo;

Soggetto capofila deve, a pena di revoca di contributo:

1)        impiegare, in via esclusiva, contributo assegnato per realizzazione interventi secondo modalità approvate;

2)        garantire che spese dichiarate a saldo “siano reali e forniture, prodotti, servizi conformi a quanto previsto in sede di approvazione progetto”;

3)        accertare la non esistenza di doppio finanziamento di spese dichiarate in domanda a saldo da parte di altri programmi nazionali o comunitari o regionali (condizioni da mantenere anche dopo chiusura progetto);

4)        fornire ulteriore documentazione integrativa richiesta da Regione entro 15 giorni lavorativi;

5)        presentare rendiconto finale entro 60 giorni da scadenza termine realizzazione progetto;

6)        apporre loghi indicati da Regione Marche su materiali promozionali prodotti, siti internet ed in tutti gli altri supporti promozionali e di comunicazione realizzati dal progetto, nonché fornire ampia comunicazione di intervento regionale in sede di presentazione progetto;

7)        inviare a Regione copia del materiale promozionale prodotto;

8)        consentire trattamento dati personali ai fini della privacy alla Regione (in particolare pubblicazione delle graduatorie su BUR e siti internet di Regione) ed in caso di finanziamento ad inclusione nell’elenco dei beneficiari di contributi pubblici pubblicato da Regione;

9)        fornire a Servizio Cultura tutte le informazioni necessarie ai fini di valutazione, monitoraggio, controllo del progetto approvato.

Servizio Cultura se a seguito accertamenti, rileva esistenza cause di revoca del contributo lo comunica ad interessato, assegnando 30 giorni di tempo per presentare eventuali scritti difensivi mediante raccomandata. Servizio esamina osservazioni pervenute e formula giudizio conclusivo, procedendo o meno a revoca del contributo. Provvedimento trasmesso con raccomandata a beneficiario che ha 30 giorni di tempo per restituire importo percepito maggiorato di interessi legali, pena avvio procedura di recupero coattivo                                                    

Entità aiuto:

Stanziati 3.600.000 € di cui:

–          600.000 € per fondo di anticipazione alle spese tecniche di progettazione nel limite massimo di 10% di importo complessivo progetto, comunque inferiore a 50.000 € da destinare a progetto ammissibile ma non finanziato per mancanza di risorse. Beneficiario usufruisce di anticipazione delle spese tecniche di progettazione, comprensive di IVA, sostenute da restituire entro 36 mesi da data erogazione senza interessi. Anticipazione concessa se non sussistono altri finanziamenti pubblici o privati per redazione progetti, altrimenti soggetto è tenuto a restituzione anticipazione ottenuta in unica soluzione entro 15 giorni da incasso ulteriore contributo

–          3.000.000 € per concorso finanziario a progetti di interesse regionale con contributo fino a 40% costo complessivo, comunque non superiore a 300.000 €. Finanziamento di partenariato pubblico e privato non inferiore a 60% costo complessivo, di cui oltre 10% a carico di soggetto proponente. Contributi concessi a non più di 3 progetti di dimensione sovralocale provinciale, interprovinciale od interregionale per ogni Provincia. Sono ammissibili tutte le spese collegabili ad esecuzione del progetto per almeno 500.000 € ed in particolare: 

a)        spese di progettazione nel limite di 10% costo progetto

b)       messa a disposizione di beni strumentali, beni immobili, lavoro nel limite di 10% costo progetto

c)        costo di fideiussione

d)       spese assicurative e legali, parcelle notarili, spese per perizie tecnico o finanziarie

e)         spese per utilizzo di personale interno a tempo determinato od indeterminato, purché il costo di questo rapportato alle ore di impegno effettivo nel progetto ed al salario lordo definito dai contratti di riferimento

f)         costo del personale esterno (prestazioni professionali, occasionali, a progetto) in relazione a tempo dedicato a progetto, al lordo di imposte e contributi di legge

g)       spese dei viaggio e soggiorno se connesse a progetto

h)       costi per acquisto di spazi pubblicitari

i)         spese per acquisto di attrezzature ed allestimenti, prodotti informatici ed altri beni mobili durevoli

j)         costi accessori ad acquisto di beni (v. trasporto, installazione, consegna)

k)        spese di disseminazione, quali organizzazione incontri, eventi, manifestazioni (Conferenze, seminari, gruppi di lavoro), azioni dimostrative

l)         costi per materiali promozionali e pubblicazioni (cartacee, multimediali)

m)      spese per acquisizione di altri servizi imputabili a progetto

n)       spese per noleggio di attrezzature funzionali a realizzare progetto

o)       costi diritti per SIAE

p)       IVA se non recuperabile

q)       spese di restauro e manutenzione straordinaria di beni culturali nel limite di 20% costo progetto

Spese non ammissibili a contributo:           

a)        spese non attinenti a progetto, o non incluse negli allegati 2.1 e 2.2 di D.D.S. 9 del 11/2/2013 pubblicato su BUR 11/13, o sostenute fuori periodo di eleggibilità delle spese (da data approvazione graduatoria a termine realizzazione progetto), o non identificabili nei documenti di spesa rendicontati

b)        rimborsi spese forfetari o non corredati da documentazione giustificativa

c)        spese per utenze telefoniche, luce, gas, acqua se non riferibili ad allacci temporanei concessi a progetto

d)        compensi ad organi istituzionali

e)        interessi debitori, oneri esattoriali e di riscossione, perdite di cambio 

f)         IVA se recuperabile

g)        ammende penali, spese per controversie legali

h)        spese superflue e/o esagerate

i)          spese per acquisto di beni immobili e terreni

Ammessa riduzione spesa fino a 30% importo ammesso a contributo, con conseguente riduzione proporzionale del contributo stesso. Viceversa se sostenute maggiori spese non si avrà aumento di contributo. Nel caso di imprese, contributi erogati nel regime “de minimis” (cioè 200.000 € di aiuti percepiti nei 2 anni precedenti ed anno in corso) e soggetti a ritenuta di acconto del 4%

Eventuali economie derivanti da revoche, rinunce, economie di spesa o ulteriori risorse regionali utilizzate per scorrimento graduatoria       

Sanzioni:

Si ha revoca totale delle agevolazioni con restituzione importi maggiorati di interessi legali in caso di:

–          rinuncia del beneficiario;

–          mancato rispetto dei termini di realizzazione del progetto compreso eventuali proroghe autorizzate;

–          parziale realizzazione del progetto (sostenute spese inferiori a 70% di quella approvata);

–          scostamento da progetto originario che determina punteggio di selezione inferiore di oltre 30% di quella inizialmente attribuito;   

–          mancato invio documentazione di spesa sostenuta nei termini previsti da Accordo;

–          mancato rispetto dei limiti previsti dal regime “de minimis”;

–          mancato rispetto degli obblighi ed adempimenti a carico del beneficiario;

–          rilevata in sede di verifica ispettiva mancanza dei requisiti di ammissibilità o irregolarità nella esecuzione del progetto o nelle spese rendicontate   

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