ESPROPRIO PUBBLICA UTILITA’

ESPROPRIO PUBBLICA UTILITA’ (D.P.R. 327/01; Legge 266/05, 154/16; L.R. 9/17; D.G.R. 3/5/99, 19/9/06, 20/4/09, 24/07/17, 1/12/20, 6/4/21; D.D.S. 7/4/21, 20/4/21, 11/5/21)  (terra02)

Soggetti interessati:

Servizio regionale P.F. Edilizia, espropriazione e gestione del patrimonio (Servizio)

Proprietari di aree secondo registri catastali interessate alla realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità (compresi “interventi necessari per utilizzo da parte di collettività di beni e terreni di cui non è prevista la materiale modificazione o trasformazione”), Enti o soggetti interessati ad esproprio, Comuni (espropri per opere di urbanizzazione primarie e secondarie, parchi, edilizia economica e popolare), Stato (espropri per rilevanza nazionale).

Indennità di esproprio dovuta a proprietario bene, enfiteuta, possessore, affittuario, mezzadro, compartecipante.

Beni del demanio possono essere espropriati solo dopo che viene pronunciata “la sdemanializzazione”, mentre per quelli nel patrimonio indisponibile dello Stato o di altri Enti pubblici ammesso esproprio solo per un “interesse pubblico di rilievo superiore a quello soddisfatto con precedente destinazione”.

Beni gravati da uso civico non possono essere espropriati o asserviti coattivamente  se non pronunciato mutamento di destinazione d’uso, salvo ipotesi che opera pubblica o di pubblica utilità compatibile con esercizio di uso civico.

Iter procedurale:

Regioni esercitano potestà legislativa in materia di espropriazione per pubblica utilità. Regione Marche istituito presso Servizio governo del territorio la Posizione Funzione “Edilizia scolastica, universitaria, espropriazione e sicurezza” con il compito di:

a)curare formazione ed aggiornamento degli elenchi degli atti da cui deriva dichiarazione di pubblica utilità o con cui disposto esproprio;

b)fornire indirizzi operativi per corretta applicazione del testo unico alle Autorità esproprianti.

Regione Marche con LR 9/17 ha definito le modalità di istituzione delle Commissioni provinciali per la determinazione delle indennità di esproprio, composte da: Presidente di Provincia (o suo delegato) che la presiede; ingegnere capo di Agenzia del territorio (o suo delegato); Dirigente di Ufficio regionale ex Genio Civile (o suo delegato); Direttore di Ente Regionale per abitazione pubblica (o suo delegato); 2 esperti effettivi (2 supplenti) in materia di urbanistica ed edilizia scelti tra personale di Regione; 3 esperti in materia di agricoltura e foreste proposti da Associazioni agricole sindacali maggiormente rappresentative; 1 funzionario di servizio regionale competente in materia di edilizia pubblica. Commissione integrata da Sindaco di Comune interessato (o suo delegato) nel caso esproprio riguardi aree comprese in centri edificati, o in aree a suscettibilità edificatoria.  Segretario  di Commissione è un funzionario regionale, designato dal Dirigente Servizio Edilizia Pubblica. Soggetti delegati (nominativi comunicati per scritto a Giunta Regionale) validi 1 anno (rinnovabili automaticamente in caso di mancata revoca). Commissione, avente sede presso capoluogo di Provincia, è nominata con delibera di Giunta Regionale e resta in carica fino al termine di legislatura. Componenti delle Commissioni provinciali di esproprio di: Pesaro Urbino, Ancona, Macerata, Fermo nominati con DGR 1537 del 1/12/2020 pubblicata su BUR 106/20; Ascoli P. nominati con DGR 388 del 6/4/2021 pubblicata su BUR 30/21

Commissione ha il compito di:

a)determinare entro 31 Gennaio tabella del valore agricolo medio (VAM) dei terreni non oggetto di contratti agrari, secondo tipi di coltura praticati nell’ambito delle singole regioni agrarie. Commissione entro 15 giorni da adozione invia tabella VAM a Servizio, che con: DDS 16 del 7/4/2021 ha approvato quelle per Ancona e Macerata pubblicate su BUR 29/21; DDS 18 del 20/4/2021 ha approvato quelle per Pesaro Urbino pubblicate su BUR 33/21; DDS 24 del 11/5/2021 ha approvato quelle per Ascoli Piceno e Fermo pubblicate su BUR 39/21

b)esprimere parere, su richiesta di Autorità espropriante, in merito alla determinazione di indennità di esproprio o di  asservimento, sia provvisoria che definitiva, anche nelle ipotesi di procedura di urgenza

c)determinare corrispettivo della retrocessione totale o parziale

d)determinare indennità per occupazione temporanea di aree non soggette ad esproprio

e)adempiere ad ogni altro compito previsto da normativa vigente

Giunta regionale definisce, con DGR 836 del 24/07/17, modalità di funzionamento delle Commissioni specificando:

a)modalità di convocazione della Commissione (almeno 1 volta/anno) in forma scritta da parte del Presidente, almeno 7 giorni prima (termine derogato se sussistano motivi di urgenza). Se componente di Commissione impossibilitato  ad intervenire lo comunica a Segreteria, pena, in caso di 3 assenze ingiustificate, segnalazione a Regione  che provvede a sua sostituzione. Eventuali deleghe, inviate per PEC a Presidente Giunta Regionale,  hanno validità di 1 anno e sono  tacitamente rinnovate in caso di mancata revoca. Alle riunioni di Commissione atte a definire indennità di esproprio non possono partecipare “componenti espressioni di organi di indirizzo politico”

b)riunioni della Commissione tenute presso sede provinciale di ex Genio Civile

c)validità delle sedute di Commissione in presenza di metà più 1 dei componenti, con decisioni prese a maggioranza dei presenti. A parità di voto prevale quello del Presidente,  che vale doppio

d)redazione ordine del giorno da parte di Segretario, in base ad ordine di arrivo delle pratiche. Presidente può porre in discussione richieste non all’ordine del giorno, purchè “sussistano motivi di urgenza collegabili a scadenze di legge o altre gravi ragioni”

e)modalità di assegnazione delle pratiche  ai membri della Commissione nel corso della riunione, assicurando un’equa ripartizione del lavoro (tenere conto della loro preparazione in materia di esproprio di terreni  agricoli e della necessità di effettuare eventuali sopralluoghi). In caso di urgenza  Presidente può assegnare incarichi  anche fuori dalla riunione, fermo restando loro verbalizzazione nella 1° seduta successiva.  Assegnazione, riportata nel verbale, comporta la consegna della documentazione cartacea ad incaricato. Per casi complessi, la stima può essere assegnata a 2 componenti. Componente è tenuto a rifiutare la pratica “qualora sussista conflitto di  interessi, anche potenziali, a seguito di precedenti incarichi  professionali assunti o per aver intrattenuto rapporti professionali con una delle parti in causa, o per altre ragioni che possono far venire meno giudizio di imparzialità”. In tal caso componente si deve anche astenere dalla discussione e dalla votazione sulla pratica in questione, facendo riportare nel verbale il conflitto di interesse vigente al riguardo. Se Presidente viene a conoscenza successivamente alla riunione che obbligo di astensione non è stato rispettato, lo segnala a Regione per provvedimenti del caso (analoga segnalazione per rifiuti ingiustificati di assegnazione della pratica)

f)impegno di membro incaricato di provvedere, entro 20 giorni da consegna della documentazione cartacea o entro 1° seduta  successiva, ad eseguire l’istruttoria e formulare la proposta di stima (nella relazione evidenziare i dati relativi ai beni da stimare, loro caratteristiche, criteri di stima adottati con relative risultanze)

g)modalità di Commissione di operare le proprie valutazioni, in base a: normativa vigente in materia; giurisprudenza prevalente; direttive impartite da Regione; proposta di stima del componente assegnatario. Commissione approva proposta o la respinge a seguito di votazione (a parità di voti prevale  quello del Presidente)

h)compiti di Servizio quali: pubblicare su BUR tabelle dei valori agricoli medi entro 30 giorni da loro invio da parte di Commissione; predisporre proposte di delibera di Giunta Regionale riguardanti indirizzi in materia di espropri; approvare modulistica da usare per chiedere pareri a Commissioni

i)compiti affidati a Segretario di Commissione (in mancanza di questo, compiti assolti da componente di Commissione individuato a maggioranza tra i presenti alla seduta):

  • predisporre  lettera di convocazione di riunione e redigere ordine del giorno
  • verificare completezza di documentazione delle istanze pervenute e chiederne eventuale integrazione prima di loro iscrizione ad ordine del giorno
  • redigere verbale delle riunioni (specificare componenti presenti), da riportare in apposito registro
  • curare i rapporti tra Commissione ed Enti/soggetti promotori di esproprio che chiedono la determinazione dell’indennità
  • predisporre documenti per missioni di servizio per componenti esterni ed atti necessari a liquidare le competenze da loro dovute (gettoni presenza e spese per missioni)
  • liquidare competenze dei componenti di Commissione (gettoni presenza e spese di missione), controllando andamento delle spese e proponendo eventuali variazioni di bilancio
  • inviare relazione di stima ad Ente espropriante ed a Comune competente per territorio

j)individuazione da parte di Presidente di un componente della Commissione che presiede le riunioni in sua assenza

k)partecipazione di Sindaco del Comune interessato (senza diritto di voto) alla riunione in cui sono determinate le indennità di “aree che dimostrano potenziale suscettività ad essere utilizzate a fini edificatori”, al fine di illustrare meglio pratica

l)modulistica da impiegare nelle richieste di determinazione  indennità, che viene approvata con decreto del Servizio Edilizia Pubblica, su proposta di Commissione

Province, Comuni istituiscono Ufficio espropriazioni a cui è preposto un dirigente con il compito di coordinare e curare tutte le operazioni ed atti del procedimento. Se opere di pubblica utilità realizzata da concessionario, Ente può delegargli “in tutto od in parte i poteri espropriativi” (Estremi della delega riportati in ogni atto espropriativo).

Spetta ad Autorità competente a realizzare opera pubblica o di pubblica utilità emanare atti del procedimento espropriativo che si renda necessario”.

Autorità espropriante deve trasmettere entro 30 giorni provvedimento esecutivo di esproprio a Regione e comunicare (Modelli riportati su BUR 68/06):

a)emanazione atto che dichiara pubblica utilità (Da inviare entro 30 giorni da esecutività atto stesso);

b)stato del procedimento di esproprio (Da inviare se non trasmesso decreto di espropriazione non prima di 6 mesi e non oltre 3 mesi da scadenza effetti di dichiarazione di pubblica utilità);

c)esecuzione del decreto di espropriazione (Da inviare non prima di 6 mesi e non oltre 3 mesi da scadenza termine di esecuzione decreto di esproprio);

d)se decreto di esproprio eseguito nei termini o se questo “inutilmente scaduto”;

e)se atti di adozione ed approvazione del piano urbanistico generale, atto che dichiara pubblica utilità dell’opera o decreto di esproprio sono stati impegnati o meno.

Comune può espropriare:

1)                aree edificate in contrasto con destinazione zona

2)                immobile a cui incorporata area inserita in piano particolareggiato se proprietario non intende acquisirle comunicandone intenzioni a Dirigente Ufficio esproprio entro 60 giorni da notifica

3)                immobili necessari per delimitare aree fabbricabili e per attuare piano regolatore in caso di mancato accordo tra proprietari del comprensorio

4)                aree inedificate e costruzioni se decorre inutilmente termine di 90 giorni per formazione del Consorzio da parte dei proprietari.

Procedura di esproprio può avviarsi qualora:

1)       vi sia stata dichiarazione di pubblica utilità che interviene nel momento in cui approvato progetto definitivo di opera pubblica, piano particolareggiato, piano di lottizzazione, piano di recupero, piano di ricostruzione, piano di zona, piano delle aree da destinare ad insediamenti produttivi, strumento urbanistico o anche di settore od attuativo. Varianti derivanti da accordo programma “qualora queste non comportano variazioni di tracciato fuori da zona di rispetto” sono approvate da Autorità espropriante e non si richiede nuova apposizione di vincolo preordinato ad esproprio. Nella dichiarazione riportato termine entro cui decreto di esproprio emanato (Se non indicato, termine si intende di 5 anni), salvo proroghe concesse per cause di forza maggiore, comunque non superiore a 2 anni. Se termine scade inutilmente, decade pure dichiarazione di pubblica utilità. Copia della dichiarazione inviata a Ministero Lavori Pubblici se opera di competenza statale o a Presidente Regione se opera di competenza regionale, a cui comunicare pure stato del procedimento di esproprio (Almeno 5 mesi e non oltre 3 mesi prima scadenza termine di dichiarazione pubblica) se eseguito entro termine prescritto decreto di esproprio o se termine scaduto inutilmente o se impugnati atti di approvazione piano urbanistico, od atto di pubblica utilità;

2)       sia stata determinata, anche in via provvisoria, indennità di esproprio;

3)       su bene “apposto vincolo preordinato all’esproprio” valido 5 anni. Se entro tale termine non dichiarata pubblica utilità dell’opera, vincolo decade. Vincolo può essere reiterato con valida motivazione. Nel corso dei 5 anni Comune può decidere di destinare bene ad opere di pubblica utilità diversa da quella inizialmente prevista, purché Regione non manifesta dissenso entro 90 giorni da delibera Comune. Se opera non prevista nel piano urbanistico, vincolo preordinato disposto da Amministrazione su richiesta interessato o su iniziativa Amministrazione competente ad approvazione mediante accordo programma od altro atto che comporti variante a piano urbanistico. Vincolo può riguardare destinazione ad uso pubblico immobile senza “sottoporlo a trasformazione fisica” (Riportare nel vincolo: finalità intervento, tempi previsti per lavori di manutenzione e relativi costi).

Al proprietario del bene oggetto di vincolo preordinato ad esproprio va inviato avviso del procedimento almeno 20 giorni prima della delibera comunale di approvazione della variante al piano regolatore. Se proprietario risultante a catasto ha ceduto bene deve comunicarlo ad Amministrazione entro 30 giorni da notifica, indicando nuovo proprietario e fornendo “atti in suo possesso utili a ricostruire vicende dell’immobile”. Se soggetti da avvisare superiori a 50 comunicazione effettuata mediante “pubblico avviso da affiggere su Albo pretorio dei Comuni dove ricadono immobili da espropriare, nonché su uno o più quotidiani a diffusione nazionale o locale, o su sito informatico della Regione”. Interessati possono formulare nei 30 giorni successivi osservazioni. Proprietario area ed altri interessati può intervenire in sede di approvazione degli strumenti urbanistici.

Tecnici incaricati di redigere piano urbanistico generale o variante o progettazione di opere di pubblica utilità possono essere “autorizzati ad introdursi nell’area interessata”. Autorizzazione in cui riportati nomi delle persone addette va notificata almeno 7 giorni prima al proprietario del bene, nonché al suo possessore che può esprimere osservazioni in merito entro 7 giorni. Ente si esprime su tali osservazioni nei 10 giorni successivi. Proprietario e/o possessore possono assistere ad operazioni del tecnico.

Interessato ad esproprio per pubblica utilità deposita progetto dell’opera presso Comune insieme a documenti e relazione attestante “natura e scopo delle opere, nonché eventuali nulla-osta autorizzazioni od atti di assenso” richiesti. Nell’atto di approvazione del progetto riportare: terreni ed edifici oggetto di esproprio con relativi dati catastali; generalità proprietari iscritti a catasto;  estensione e confini del bene.

Al proprietario area da espropriare inviato avviso di avvio procedimento contenente nominativo del responsabile.

Se impossibile inviare comunicazione al proprietario, procedimento continua. In caso di morte del proprietario iscritto a catasto e non risulta attuale proprietario si procede tramite affissione per 20 giorni ad Albo Pretorio Comuni interessati pubblicazione su quotidiani nazionali e locali. Nessuna comunicazione dovuta a di nomi proprietario del bene

Proprietario od altro interessato può avanzare osservazioni entro 30 giorni da comunicazione, compresa richiesta che esproprio interessi pure “frazioni residue dei suoi beni qualora per essi risulti disagevole utilizzazione”. Amministrazione si pronuncia su osservazioni avanzate da proprietario, facendo attenzione a non pregiudicare interessi di altro proprietario. Se osservazioni riguardano solo parte del progetto, Amministrazione può approvare parte del progetto non toccata da queste “in attesa delle determinazioni sulle osservazioni”.

Se durante lavori si manifesti necessità od opportunità di espropriare immobili attigui a quelli espropriati, Autorità integra progetto ai fini della dichiarazione di pubblica utilità applicando procedure di cui sopra.

Provvedimento che approva progetto definitivo riporta: estremi atto del vincolo preordinato ad esproprio e viene trasmesso con raccomandata a proprietario unitamente a richiesta di elementi per calcolare il valore dell’area ai fini dell’indennità di esproprio.

Se progetto non conforme a strumento urbanistico approvazione progetto definitivo da parte Comune costituisce variante allo stesso strumento urbanistico che deve essere comunque approvata da Regione entro 90 giorni.

Soggetto promotore esproprio compila elenco beni da espropriare con relativi proprietari e “somme che offre per le loro espropriazioni”. Elenco notificato ad ogni proprietario che può presentare osservazioni scritte nei 30 giorni successivi. Per accelerare procedimento espropriante può invitare proprietario a formulare entro 20 giorni proposta di valore del bene. Proposte valutate da espropriante, avvalendosi di Ufficio Tecnico e Commissione provinciale di esproprio, che determina “in via provvisoria misura della indennità di espropriazione”da notificare al beneficiario di esproprio.

Se proprietario effettivo diverso da quello risultante dai registri catastali può nei 30 giorni successivi a comunicazione indennità provvisoria a proprietario catastale, concordare indennità.

Proprietario comunica entro 30 giorni accettazione indennità (Decisione irrevocabile) e consenso ad immissione nel possesso del bene ad Autorità espropriante. Proprietario ha diritto, entro 60 giorni da accettazione proposta e da invio “della documentazione comprovante la piena e libera proprietà del bene”, a ricevere 80% indennità ed interessi legali su somma da data immissione in possesso e versamento acconto o saldo (versato entro 60 giorni da deposito).

Proprietario ed espropriante siglano entro 15 giorni accordo di cessione volontaria del bene che viene depositato entro 15 giorni presso Ufficio Registro Immobiliare a spese acquirente. Se proprietario percepisce indennità di esproprio ma si rifiuta di sottoscrivere accordo di cessione del bene, Ente emette decreto di esproprio. In alternativa ad atto di cessione, soggetto espropriante dopo aver versato saldo può chiedere emissione decreto di esproprio. Se proprietario accetta indennità, ma non dichiara assenza di diritti da parte di terzi, espropriante può chiedere deposito indennità presso Cassa Deposito e Prestiti

Se entro 30 giorni da notifica indennità, proprietario non fornisce risposta, espropriante provvede nei successivi 30 giorni a depositare somma presso Cassa Depositi e Prestiti senza maggiorazioni e chiede ad Autorità emissione decreto di esproprio.

Espropriante redige elenco proprietari che non hanno accettato indennità di esproprio e li invita entro 20 giorni a nominare perito di parte per concordare valore del bene. Se proprietario aderisce a procedura entro 90 giorni (Ammessa proroga in caso di motivate difficoltà) tecnico da questo nominato e quello di fiducia espropriante provvedono a presentare “relazione da cui si evinca la stima del bene”. Presidente Tribunale Civile può eventualmente nominare 3° tecnico tra professori universitari od inseriti nell’Albo dei periti del Tribunale. Interessati possono opporsi a nomina tecnici, ma questo non impedisce o ritarda loro di eseguire stima “salvo il diritto di contestare in sede giurisdizionale operazioni peritali”.

Tecnici comunicano, con almeno 7 giorni di preavviso, ad interessati luogo, data ed ora in cui eseguite operazioni di stima, in modo che essi possano intervenire formulando osservazioni o presentando documenti scritti. Relazione dei tecnici (In caso di dissenso di uno dei tecnici, decisione a maggioranza)  depositata presso Autorità espropriante che invita proprietari a prenderne visione entro 30 giorni.

Se interessato accetta indennità, Autorità espropriante provvede a pagamento. Se entro 30 giorni interessato non manifesta accettazione, Autorità espropriante ordina deposito somma presso Cassa Deposito e Prestiti.

Spese per tecnici a carico espropriante. Proprietario paga solo se stima inferiore ad indennità provvisoria offerta. Spese suddivise a metà se differenza tra prezzo offerto e stimato inferiore ad 1/10.

Se proprietario non provvede a nominare perito di parte entro 20 giorni, espropriante chiede la determinazione indennità alla Commissione Provinciale di Esproprio che provvede entro 90 giorni.

In caso di particolare urgenza, Ente emana decreto di esproprio specificando determinazione urgente dell’indennità provvisoria con “occupazione anticipata dei beni immobili necessari” (Nel decreto indicati beni da occupare ed indennità da offrire in via provvisoria) ed invitando proprietario entro 30 giorni a “comunicare se la condivide”. Pervenuta comunicazione proprietario ed accertata “libera disponibilità del bene”, espropriante provvede a pagare indennità di esproprio nei successivi 60 giorni (Decorso tale termine applicati interessi legali). Se non condivide indennità, proprietario può chiedere nei 30 giorni di cui sopra nomina dei tecnici di parte, presentando anche osservazioni scritte e documenti, e qualora non accettata loro stima può fare ricorso ad Autorità giurisdizionale. Se proprietario accetta, indennità provvisoria subito versato 80%. In mancanza di comunicazioni positive o negative da parte proprietario, espropriante chiede determinazione indennità a Commissione provinciale esproprio che provvede entro 30 giorni e la cui stima viene notificata al proprietario.

Occupazione di urgenza eseguita entro 3 mesi da decreto. Tra data di immissione in possesso e data di versamento indennità di esproprio dovuta indennità di occupazione.

Se bene da espropriare appartiene a minore, persona assente, Ente od Associazione che non ha “facoltà di alienare immobili”, tutori ed amministratori chiedono approvazione a Tribunale Civile per accettazione indennità offerta e per conclusione accordo di cessione.

“Spetta un’indennità aggiuntiva a fittavolo, mezzadro, compartecipante che per effetto della procedura espropriativa sia costretto ad abbandonare in tutto od in parte l’area direttamente coltivata da almeno 1 anno”. Tale indennità è pari a quella spettante al proprietario ed è versata previa dichiarazione interessato e “riscontro della effettiva sussistenza dei presupposti”.

Decreto di esproprio deve essere emesso entro termine di efficacia di dichiarazione di pubblica utilità e previa fornitura prova da parte espropriante di aver provveduto a pagare o depositare indennità di esproprio. Nel decreto riportare:

1)       estremi atti da cui sorto vincolo preordinato ad esproprio ed approvazione progetto dell’opera;

2)       indennità provvisoria e se questa accettata o meno da proprietario;

3)       eventuale nomina periti per definizione indennità e se questa accettata o meno da proprietario;

4)       eventuale sussistenza motivi di urgenza;

5)       passaggio diritto di proprietà del bene espropriato purché decreto notificato ed eseguito.

Decreto notificato a proprietario specificando luogo, giorno ed ora di esecuzione decreto di espropriazione almeno 7 giorni prima. Decreto di esproprio trascritto presso Ufficio Registro Immobiliari. Estratto del decreto di esproprio pubblicato su G.U. o su BUR. Terzi interessati possono presentare opposizione entro 30 giorni da pubblicazione.

Esecuzione decreto di esproprio avviene a cura dell’espropriante entro 2 anni. Al momento esproprio redatto verbale in cui riportato “stato di consistenza del bene” e definito “immissione in possesso” nuovo proprietario. Verbale redatto in contraddittorio con ex proprietario e/o possessore che può dichiarare opposizione (In tal caso immissione in possesso del bene differita di 10 giorni). Verbale trasmesso ad Ufficio Registri Immobiliari per trascrizione.

Fino a quando non redatto verbale e quindi preso possesso del bene, “il bene continua ad essere utilizzato da chi in precedenza ne aveva la disponibilità”. Trascorsi 2 anni senza immissione in possesso, occorre emanare ulteriore dichiarazione di pubblica utilità.

In caso di reiterazione del vincolo preordinato di esproprio, riconosciuta al proprietario un’indennità commisurata al danno subito. Se espropriante non provvede, Ente deve liquidarla entro 2 mesi da ricevimento domanda documentata di pagamento (Se pagamento ritardato di 30 giorni dovuti interessi legali). Proprietario può impugnare entro 30 giorni presso Corte d’Appello da notifica atto di stima del danno o può chiedere a Corte d’Appello di determinare indennità se neppure Ente vi provvede. Indennità non concessa se area viene poi espropriata .

Se opera pubblica non realizzata od iniziata entro 10 anni da data esecuzione decreto di esproprio (5 anni in caso di autorizzazione paesistica), o “se risulta anche in epoca anteriore l’impossibilità della sua esecuzione” espropriato può chiedere che venga accertata decadenza dichiarazione di pubblica utilità, disposta restituzione bene, pagata indennità.

Se opera pubblica realizzata, espropriato può chiedere restituzione parte del bene di sua proprietà non usato. Espropriante comunica con lettera a proprietario e Comune elenco beni non necessari ad esecuzione opera che possono essere restituiti con relativo corrispettivo. Proprietario entro 3 mesi invia lettera di conferma suo interessamento al bene e nei successivi 30 giorni versa importo richiesto.

Se area non utilizzata per opera di pubblica utilità, Comune può esercitare diritto di prelazione entro 180 giorni da data notifica accordo tra le parti, contenente dati identificativi area ed importo pattuito.

Il corrispettivo del bene restituito se non concordato dalle parti, fissato da Ufficio Tecnico Erariale o Commissione Provinciale di Esproprio su richiesta interessato e tenendo conto indennità esproprio e “momento del trasferimento”. Contro stima ammesso ricorso in Corte di Appello.

Esecuzione esproprio determina caduta automatica di tutti gli altri diritti gravanti su bene.

Prefetto convoca entro 10 giorni Enti gestori servizi pubblici “per la definizione degli spostamenti concernenti i servizi interferenti”. Se lavori di adeguamento non intrapresi entro 60 giorni, espropriante può eseguirli direttamente “attenendosi alle modalità tecniche definite”.

Ente che utilizza bene per finalità pubbliche senza disporre del provvedimento di esproprio od occupa terreno per destinarlo ad edilizia residenziale pubblica, agevolata e convenzionata senza titolo decide che tale bene “vada acquisito al suo patrimonio indisponibile e che al proprietario vadano risarciti i danni”. Atto di acquisto decretato pure in caso di annullamento vincolo preordinato di esproprio. Nell’atto di acquisto riportare:

a)circostanze che hanno condotto ad indebito utilizzo immobile, indicandone data;

b)misura risarcimento del danno disponendone pagamento entro 30 giorni.

Atto notificato a proprietario trascritto presso Ufficio Registro Immobiliare a sancire passaggio proprietà immobile.

Se proprietario si oppone a tale procedimento chiedendo reintegro del possesso del bene, Ente può chiedere a Giudice di riconoscere danno “con esclusione della restituzione del bene senza limiti di tempo”. Se Giudice accetta, Ente procede subito ad acquisizione bene e versamento indennità. Indennità pari al valore del bene + interessi di mora da giorno in cui terreno occupato senza titolo, senza applicare riduzione del 40% ma anzi incrementando importo del 10%

Nel caso di opere militari, Ministero Difesa individua beni da espropriare definendo elenco dei proprietari ed indennità da corrispondere. Procedimento analogo al precedente.

Giudice amministrativo competente su controversie insorte in materia di esproprio compresa la determinazione della indennità di esproprio. Ricorso al Giudice da parte delle parti in causa entro 30 giorni, pena decadenza, da notifica decreto di esproprio o della stima peritale.

Entità aiuto:

Ai componenti esterni di Commissioni provinciali spetta gestione di presenza pari a 30 € + rimborso spese viaggio. Per sistema  attività di Commissioni provinciali di esproprio stanziati 4594 per 2017 e 2452 per 2018 e 2019 (per anni successivi importi definiti in sede di bilancio regionale).

Valore del bene espropriato determinato in base alle sue caratteristiche al momento dell’accordo di cessione o alla data di emanazione del decreto di esproprio, tenendo conto vincoli di qualsiasi natura esistenti, ma senza calcolare “costruzioni, piantagioni e migliorie qualora risulti che esse siano state realizzate allo scopo di conseguire una maggiore indennità” (Eseguite cioè dopo comunicazione avvio procedimento esproprio). Proprietario può asportare tutti i materiali ritenuti utili “senza pregiudizio dell’opera da realizzare”.

In caso di esproprio parziale, valore della parte espropriata è dato dalla relativa diminuzione di valore del bene. Se dall’opera realizzata deriva un beneficio immediato diretto alla parte di bene rimasta al proprietario, tale vantaggio economico detratto dal valore di esproprio, comunque non inferiore a 50% indennità spettante. Nessuna detrazione se tale beneficio supera il 25% dell’indennità dovuta e proprietario abbandona intero bene.

Nessun aumento di indennità provocata da controversie insorte tra proprietario e possessore del bene.

Calcolo dell’indennità di esproprio per opere private di pubblica utilità che non ricadono nell’edilizia residenziale pubblica, convenzionata od agevolata, “nonché nell’ambito dei piani di insediamento produttivi e di iniziativa pubblica”  avviene in misura “corrispondente al valore venale del bene”.

Indennità di espropriazione di area edificabile è determinata in base a valore venale del bene. Analogo metodo applicato anche in caso di uso di suolo edificabile per scopi di pubblica utilità in assenza di provvedimento di esproprio emanatoSe esproprio finalizzato ad attuare interventi di riforma economico sociale indennità ridotta del 25%. In caso in cui concluso accordo di cessione, o quando questo non concluso per fatti non imputabili ad espropriato, o se a questo offerta indennità provvisoria che attualizzata inferiore a 8/10 di quella definitiva: indennità aumentata di 10%. Calcolo non applicato a costruzioni abusive e tenendo conto “possibilità legali ed effettive di edificazione all’emanazione del decreto di esproprio” (Assenza vincoli di inedificabilità). Indennità pari al valore indicato da proprietario nella denuncia ICI se questo inferiore a precedente calcolo indennità esproprio. In caso di cessione volontaria del bene, il corrispettivo di area edificabilità è ottenuto dal calcolo di cui sopra con aumento di 10%

Se area edificabile utilizzata a scopi agricoli spetta a coltivatore un’indennità pari al valore medio agricolo corrispondente a tipo di coltura praticata. Indennità identica spetta a fittavolo, mezzadro, compartecipante “costretto ad abbandonare in tutto od in parte fondo direttamente coltivato da almeno 1 anno col lavoro proprio e quello dei familiari”

Nel caso di esproprio riguardi costruzione legittima, indennità sarà pari al valore venale del bene. Se invece costruzione edificata, in tutto od in parte, in mancanza di concessione edilizia od in difformità di questa, indennità pari a valore “sola area di sedime”, tenuto conto della sola parte di costruzione realizzata legittimamente (Se pendente procedura di sanatoria, “Autorità espropriante accerta sanabilità ai soli fini della corresponsione dell’indennità”). Indennità di esproprio area non edificabile data da valore medio agricolo della coltura praticata e dei manufatti esistenti “in relazione all’esercizio dell’azienda agricola”. Se area non coltivata, valore pari a valore agricolo medio della coltura praticata in zona + valore dei manufatti. A tale indennità aggiungere imposta relativa a trasferimento immobile.

In caso di cessione volontaria, valore dell’area aumentato del 50% e se coltivata direttamente da proprietario, valore moltiplicato per 3

Fondo che a seguito esecuzione pubblica  risulta gravato “da una servitù o subisca una permanente diminuzione di valore per la perdita o ridotta possibilità di esercizio” della proprietà, beneficia di un’indennità. Nessuna indennità se servitù applicata a seguito di leggi speciali o se “servitù conservata o trasferita senza grave incomodo del fondo dominante o di quello servente” (In tale caso espropriante versa solo “spese necessarie per la loro esecuzione”).

A livello fiscale espropriante opera ritenuta del 20% a titolo di imposta ed interessato può riportare nella dichiarazione dei redditi “col computo della ritenuta a titolo di acconto”. Se negli ultimi 5 anni pagata imposta superiore ad imposta dovuta su indennità, differenza corrisposta da espropriante.

Secondo la Legge 266/05 interessi percepiti per ritardato pagamento di indennità di esproprio e di indennità di occupazione costituiscono reddito imponibile e concorrono a formazione dei redditi diversi se riferiti a terreni ricadenti in zona omogenea di tipo A, B, C, D come definiti dagli strumenti urbanistici.

Legge 154/16 ad art. 9 al fine di svincolare indennità di esproprio giacenti (cioè somme depositate da oltre 10 anni, comprese quelle relative ad occupazioni temporanee e di urgenza di aree non edificabili, “per le quali si presume che sia ignota ad aventi titolo la relativa spettanza” in quanto agli atti di Ragionerie territoriali di Stato non risultano pendenti azioni giuridiche, nè vi sono istanze presentate dagli aventi titolo negli ultimi 5 anni, finalizzate alla riscossione di tali indennità), autorizza Ragionerie territoriali dello Stato a consentire “ad articolazioni territoriali delle Organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale la consultazione di elenco delle indennità e dei dati personali di aventi titolo”, con eventuale rilascio di copia della documentazione relativa relativamente a propri associati o a quanti hanno affidato mandato a tale Organizzazione per assistenza nella riscossione delle somme dovute.

             

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