ECCEDENZE ALIMENTARI E NON

ECCEDENZE ALIMENTARI E NON (Legge 166/16; D.M. 3/1/17, 4/8/21; L.R. 5/98, 32/17; D.G.R. 18/11/19)  (progr11)

Soggetti interessati:

Ministero Salute (MISA), Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF), Ministero Lavoro e Politiche Sociali (MILPOS), Ministero Sviluppo Economico (MISE), Ministero Ambiente Tutela Territorio e Mare (MATTM), Consiglio per ricerca in agricoltura ed analisi di economia agraria (CREA), Regioni

Soggetti  pubblici e privati operanti, con o senza fini di lucro, in una delle fasi  della produzione, confezionamento, trasformazione, distribuzione e somministrazione di alimenti (compresi imprenditori agricoli).

Soggetti donatori quali Enti ed Organismi caritativi iscritti in Albo istituito presso AGEA, Enti del terzo settore di cui al D.Lgs. 117/17 che, in base ai propri atti costitutivi o statuti, promuovono e realizzano attività:

  1. contro spreco alimentare, riguardante prodotti alimentari scartati da catena agroalimentare per ragioni commerciali, o estetiche, o in quanto prossimi a data di scadenza, ma ancora commestibili e quindi “potenzialmente destinabili al consumo umano ed animale”, che però “in assenza di un possibile uso alternativo sono destinati ad essere smaltiti”
  2. a favore del recupero e distribuzione di eccedenze alimentari, cioè di prodotti agricoli e alimentari che, fermo restando il mantenimento dei loro requisiti di igiene e sicurezza: rimangono invenduti o non vengono somministrati per carenza di domanda, o a causa di danni provocati  da eventi meteorologici, o per errori nella programmazione della produzione; vengono ritirati dalla vendita in quanto prossimi alla data di scadenza, o risultano non conformi ai requisiti aziendali di vendita; sono rimanenze di attività promozionali, o di prove di immissione in commercio di nuovi prodotti; risultano non idonei alla vendita per alterazioni di imballaggio, che comunque non inficiano le loro condizioni di conservazione
  3. a favore della distribuzione di medicinali autorizzati al commercio inutilizzati, in possesso legittimo del donatore, in corso di validità, correttamente conservati in confezioni integre secondo le indicazioni riportate dal produttore nel foglio illustrativo in modo da garantirne “qualità, sicurezza ed efficienza originaria”. Sono invece esclusi: medicinali da conservare in frigorifero a temperatura controllata; medicinali contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope; medicinali dispensabili solo in strutture ospedaliere. Sono compresi: medicinali soggetti o meno a prescrizione; medicinali da banco; campioni gratuiti; farmaci non commercializzati per imperfezioni, o per alterazioni, o per danni o vizi che non ne modificano però l’idoneità ad un loro utilizzo da parte del consumatore finale; medicinali non ancora autorizzati ad essere immessi in commercio in Italia. In tal caso, soggetti donatori sono le farmacie, grossisti, parafarmacie, imprese titolari di prodotti farmaceutici autorizzate ad immissione in commercio, loro rappresentanti locali, concessionari per vendita e distributori
  1. a favore della distribuzione, a titolo gratuito, di indumenti usati ed accessori di abbigliamento, donati da privati direttamente presso le sedi operative dei suddetti Enti. I beni che, a seguito di una loro selezione ed eventuale igienizzazione (anche per evitare impatto negativo su salute) non sono ritenuti idonei per un successivo utilizzo, sono gestiti come rifiuti.

Soggetti donatori sono equiparati ai consumatori finali, ai fini del servizio prestato per la distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari, farmaceutici ed altri prodotti, fermo restando la loro responsabilità riguardo al corretto stato di conservazione, trasporto, deposito ed utilizzo di tali materiali.

“Soggetti attuatori” di L.R. 32/17 sono: Enti locali (singoli ed associati); Organizzazioni del volontariato; Associazioni di promozione sociale iscritte all’Albo regionale; cooperative sociali; Organizzazioni senza scopo di lucro di utilità sociale (ONLUS) iscritte all’Anagrafe, operanti nelle Marche; Fondazioni aventi finalità esclusiva di assistenza, beneficenza, educazione, istruzione, studio o ricerca scientifica.

Destinatari ultimi di tali prodotti sono le persone indigenti.

Iter procedurale:

Legge 166/16, come modificata da Legge 205/17, mira a:

  1. favorire il recupero e la donazione di eccedenze alimentari, medicinali, prodotti farmaceutici, articoli di medicazione ed altri prodotti (quali abiti ed accessori di abbigliamento usati) individuati con decreto MEF, a fini di solidarietà sociale, destinandoli in primo luogo ad utilizzo umano
  2. limitare gli impatti negativi su ambiente e risorse naturali, mediante azioni volte a ridurre la produzione di rifiuti ed a promuovere il riuso e riciclo, così da estendere il ciclo di vita dei prodotti stessi
  3. raggiungere gli obiettivi del Programma nazionale di prevenzione  dei rifiuti e del Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, nonché a ridurre la quantità di rifiuti biodegradabili avviati allo smaltimento in discarica
  4. contribuire all’attività di informazione e sensibilizzazione dei consumatori (in particolare giovani generazioni) e delle Istituzioni sulle suddette materie

Operatori del settore alimentare possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari idonee  al consumo umano, nonché gli alimenti con etichette irregolari (non riguardanti però la data di scadenza, o l’impiego di sostanze/prodotti che provocano allergie ed intolleranze) a soggetti donatori, che procedono al loro ritiro diretto (o incaricando altro soggetto) per destinarli, in forma gratuita, a favore di persone indigenti.

Tali cessioni sono consentite anche oltre il termine minimo di  conservazione del prodotto, purchè venga garantita  l’integrità di imballaggio e le sue idonee condizioni di conservazione.

Eccedenze alimentari non idonee al consumo umano possono essere:

  1. cedute per alimentazione degli animali, o destinate ad auto compostaggio, o al compostaggio di comunità con metodo aerobico, fermo restando il rispetto dei requisiti di igiene e sicurezza e la data di scadenza
  2. ulteriormente trasformate in prodotti destinati ad alimentazione umana ed animale

È consentita la cessione, a titolo gratuito, di eccedenze di prodotti agricoli in campo, o di prodotti di allevamento idonei al consumo umano od animale a soggetti donatori. In tal caso le operazioni di raccolta e ritiro di tali prodotti sono effettuate direttamente da questi o da loro incaricati, nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza alimentare.

Prodotti finiti della panificazione e derivati di impasti di farina presenti negli impianti di panificazione, che non necessitano di condizionamento termico e risultano non venduti o somministrati nelle 24 ore successive alla produzione  ai rivenditori (anche  grande distribuzione), ristoratori (compresi agriturismi e ristorazione collettiva), produttori artigianali od industriali, possono essere ceduti a soggetti donatori.

Operatori del settore alimentare che effettuano cessioni:

  • sono responsabili del mantenimento dei requisiti sanitari dei prodotti fino al momento della loro cessione
  • procedono ad una selezione degli alimenti, in base ai requisiti di qualità ed igienico sanitari
  • adottano misure necessarie ad evitare “rischi di commistione o scambio tra prodotti destinati a diversi impieghi”

In caso di confisca di prodotti alimentari idonei al consumo umano o animale, Autorità può disporre la loro cessione gratuita ai soggetti donatori.

Al riguardo MIPAAF istituisce un Tavolo permanente di coordinamento, composto da: 3 rappresentanti MATTM; 2 rappresentanti MILPOS; 1 rappresentante MEF; 1 rappresentante MISA; 2 rappresentanti MATTM; 2 rappresentanti MISE; 4 rappresentanti di Associazioni più rappresentative della distribuzione; 1 rappresentante di Enti/Organismi caritativi, ai fini di assegnazione dei prodotti alimentari; 3 rappresentanti di Associazioni più rappresentative della trasformazione agroalimentare (anche artigianale); 2 rappresentanti delle Associazioni più rappresentative della somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (di cui 1 della ristorazione collettiva): 2 rappresentanti designati dalle Associazioni agricole; 2 rappresentanti di Regioni; 2 rappresentanti di Comuni; 2 rappresentanti di Associazioni più rappresentative dei mercati agroalimentari ad ingrosso; 1 rappresentante di cooperative agricole. Tavolo, le cui attività sono rese pubbliche sul sito del MIPAAF ed oggetto di una relazione alle Camere, ha il compito di:

  1. formulare proposte e pareri relativi a: gestione del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari a persone indigenti ed erogazione liberali di derrate alimentari, beni e servizi; progetti innovativi finalizzati alla limitazione di sprechi
  2. formulare proposte per: iniziative di informazione e sensibilizzazione verso la donazione ed il recupero di eccedenze alimentari; promuovere conoscenza di strumenti  (anche di natura fiscale) in materia di erogazioni liberali
  3. formulare proposte per definire provvedimenti relativi a specifici incentivi per soggetti coinvolti nelle azioni di recupero e distribuzione di derrate alimentari, donazioni di  denaro, beni e servizi
  4. svolgere attività di monitoraggio relativa alle eccedenze e sprechi alimentari
  5. promuovere progetti innovativi e studi per limitare gli sprechi alimentari ed impiegare le eccedenze alimentari (in particolare a favore di indigenti)
  6. formulare proposte per favorire la messa in rete ed aggregazione di iniziative promosse da soggetti pubblici e privati che distribuiscono derrate alimentari ad indigenti su base territoriale

Tavolo può valersi di gruppi di lavoro costituiti dai componenti dello stesso, o da esperti esterni di settore

MIPAAF, con D.M. 3/1/17, ha definito le modalità di gestione del Fondo nazionale contro gli sprechi ed in particolare:

  1. erogazione di contributi finanziari a progetti innovativi contro gli sprechi
  2. servizio pubblico radio televisivo e multimediale, in grado di garantire un adeguato numero di ore di trasmissione destinate “alla promozione di comportamenti e di misure volte a ridurre gli sprechi alimentari, energetici e di altro genere”.
  3. promozione di campagne nazionali di comunicazione sul tema del recupero alimentare e riduzione degli sprechi, anche per sensibilizzare cittadini ed imprese della filiera su modelli di consumo e di acquisto improntate s criteri di solidarietà e sostenibilità; conseguenze negative degli sprechi alimentari (particolare attenzione rivolta a: diritto al cibo; impatto su ambiente e consumo di risorse naturali; misure per contrastare gli sprechi), incentivi vigenti per recupero e redistribuzione delle eccedenze a fini di beneficenza. Campagne di promozione pianificate previa consultazione delle Associazioni dei consumatori
  4. finanziamento giornate di approfondimento e di studio sulle tematiche degli sprechi, con operatori del settore alimentare e con altri soggetti interessati
  5. finanziamento dell’Osservatorio sugli sprechi, al fine di raccogliere ed aggiornare dati statistici, quantitativi ed economici sugli sprechi ed eccedenze alimentari
  6. realizzazione di sondaggi, ricerche, monitoraggi quali-quantitativi sugli sprechi alimentari, con coinvolgimento di imprese e consumatori

Iniziative di cui alla lettera: a) realizzate dalla Direzione generale delle Politiche internazionali e UE con procedura ad evidenza pubblica; b) realizzate direttamente  dalla Direzione generale per la promozione  della qualità agroalimentare; c), d), e), f) realizzate tramite apposita convenzione sottoscritta tra MIPAAF e CREA (obbligato a presentare ogni semestre una relazione sui dati dell’Osservatorio degli sprechi al Tavolo permanente).

Entro 12 mesi dall’attuazione del programma, il Direttore generale presenta al MIPAAF e al Tavolo permanente una relazione sull’attuazione delle misure previste e della spesa sostenuta.

MATTM promuove campagne informative per incentivare la prevenzione della produzione di rifiuti alimentari.

MIUR promuove percorsi di educazione presso Istituzioni scolastiche, di ogni ordine e grado, volti a: sana alimentazione e produzione alimentare ecosostenibile; lotta contro gli sprechi alimentari; squilibri esistenti a livello nazionale ed internazionale in materia di cibo.

MISA promuove:

  • linee di indirizzo rivolte agli Enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione di alimenti in tali strutture.
  • definizione delle modalità per: donazione di medicinali non utilizzati ad Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) e loro impiego; requisiti dei locali e delle attrezzature atte a garantire la corretta conservazione dei suddetti medicinali; assicurare la tracciabilità dei lotti di medicinali ricevuti e distribuiti
  • modalità di distribuzione gratuita (vietata ogni cessione a titolo oneroso) da parte di ONLUS dei suddetti medicinali direttamente a soggetti indigenti o bisognosi, dietro prescrizione medica (ove necessaria)

Regione, al fine di ridurre gli sprechi nel settore della ristorazione, può stipulare accordi o protocolli di intesa con questi per:  promuovere  “comportamenti responsabili e pratiche virtuose”, volte a ridurre lo spreco di cibo; dotare gli operatori della ristorazione di contenitori riutilizzabili idonei a consentire ai clienti asporto dei propri avanzi di cibo.

Tali iniziative possono essere promosse anche sui siti internet dei Comuni interessati.

La prescrizione di cui al D.P.R. 441/97 non opera per le eccedenze alimentari, medicinali donati, articoli di medicazione, prodotti destinati alla cura ed igiene della persona, altri prodotti individuati con decreto MISE, qualora la loro cessione avvenga gratuitamente ad Enti caritativi. Beni ceduti gratuitamente ai fini delle imposte sui redditi non si considerano destinati a finalità estranee all’esercizio di impresa. Tali disposizioni si applicano purché:

  1. per ogni cessione gratuita venga emesso un documento di trasporto
  2. soggetto donatore invia entro il giorno 5 del mese successivo agli Uffici della Finanza ed al Comando della Guardia di Finanza competente per territorio, per via telematica, una comunicazione riepilogativa delle cessioni effettuate nel mese precedente, specificando per ognuna: dati contenuti nel DDT; valore dei beni ceduti calcolato in base ad ultimo prezzo di vendita. Soggetto donatore è esonerato da tale obbligo in caso di donazione di eccedenze alimentari deperibili aventi un valore inferiore a 15.000 €/ciascuna
  3. Ente donatario rilascia a donatore, entro fine del mese successivo ad ogni trimestre, una dichiarazione, recante: DDT inerenti a cessioni trimestrali ricevute, impegno ad utilizzare tali beni in conformità alle proprie finalità istituzionali. Se accertato un utilizzo diverso di tali beni, le operazioni di Ente donatario si considerano esercitate come attività commerciale a fini IVA, imposte sui redditi, IRAP

Regione Marche con L.R. 32/17 promuove:

  1. realizzazione di interventi di economia solidale e di lotta a: sprechi alimentari, e non alimentari (cioè prodotti per la casa, abbigliamento e vestiario, biancheria, articoli tessili, mobili ed articoli per arredamento, articoli per pulizia, articoli igienico-sanitari e simili, oggetti per lo sport ed il tempo libero, prodotti di cartoleria, libri, giocattoli, farmaci)
  2. recupero e la distribuzione delle eccedenze alimentari.

Al riguardo la Regione:

  1. favorisce il recupero e la donazione dei prodotti alimentari invenduti a fini di solidarietà sociale
  2. intraprende azioni volte a prevenire la formazione di rifiuti e a prolungare il ciclo di vita del prodotto, in modo da ridurre gli impatti negativi di questo su ambiente e risorse naturali
  3. contribuisce al raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare e del Programma Nazionale/Regionale di prevenzione della produzione dei rifiuti (compresa la riduzione dello smaltimento in discarica dei rifiuti biodegradabili)
  4. promuove attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione dei cittadini e delle Istituzioni nelle materie della R. 32/17
  5. promuove la conclusione di accordi riguardanti la realizzazione di attività di pubblica utilità a favore delle comunità territoriali di appartenenza dei lavoratori beneficiari del sostegno al reddito, o sottoposti a procedure di mobilità
  6. sostiene la istituzione e le attività dei centri di riuso, favorendone l’integrazione su base territoriale
  7. attribuisce, nell’ambito dei bandi emanati dalla Giunta Regionale e dagli Enti da essa dipendenti, un criterio premiale a favore di imprese e servizi della ristorazione ed ospitalità alberghiera che garantiscono una riduzione dello spreco alimentare, o il recupero e la distribuzione delle eccedenze alimentari e non alimentari a persone in stato di povertà, o di grave disagio sociale; Associazioni che gestiscono mense o centri di raccolta di prodotti alimentari per persone indigenti
  8. fornisce indirizzi agli Enti, locali affinché nei bandi rivolti alle imprese e servizi di ristorazione ed ospitalità alberghiera vengano inseriti criteri di premialità a favore di quelle strutture che garantiscono una riduzione degli sprechi alimentari, o il recupero e la distribuzione delle eccedenze di prodotti alimentari e non a: persone in stato di povertà o grave disagio sociale; Associazioni che gestiscono mense per persone indigenti
  9. concede contributi per progetti di recupero e di distribuzione gratuita dei prodotti alimentari e non
  10. adotta, previo parere della competente Commissione consiliare, entro il 30 Novembre il programma annuale degli interventi, nel rispetto della normativa statale ed europea vigente in materia di contratti pubblici e di aiuti di Stato, in cui definire: linee di attività da promuovere nell’anno successivo, specificando tipologia di spese ammissibili; modalità attuative; risorse disponibili; iniziative di educazione, formazione e divulgazione sui contenuti e finalità della R. 32/17
  11. adotta seguenti criteri di priorità da utilizzare nella selezione dei progetti: collaborazione tra almeno due “Soggetti attuatori”; collaborazione tra almeno 1 “Soggetto attuatore” ed almeno 1 impresa; progetti presentati in collaborazione con gli Enti locali, in cui questi si impegnano ad applicare un coefficiente di riduzione della tariffa vigente sui rifiuti per le attività commerciali, industriali, professionali e produttive a favore di quanti producono o distribuiscono beni alimentari che si impegnano a cederli a titolo gratuito ai sensi di L.R. 32/17
  12. favorisce accordi con Associazione Nazionale Pro Loco (UNPLI) ed altri Organismi similari, al fine di ridurre gli sprechi alimentari in occasione delle manifestazioni da loro organizzate nel territorio regionale
  13. promuove accordi di collaborazione tra aziende del settore alimentare, o della grande distribuzione alimentare, o della ristorazione collettiva con soggetti che offrono assistenza alle persone indigenti (a partire dalle mense della Caritas presenti nella Regione) per la concessione di generi alimentari ancora commestibili
  14. promuove protocolli d’intesa tra imprese donatrici e Soggetti attuatori riceventi, ai fini della definizione di prassi igieniche idonee
  15. promuove la realizzazione di percorsi alternativi scuola lavoro, che prevedono la partecipazione dei “Soggetti attuatori”
  16. promuove la presentazione da parte dei Soggetti attuatori di progetti nell’ambito del Servizio Civile Regionale, previa iscrizione di questi all’Albo regionale degli Enti di servizio civile
  17. istituisce con D.G.R. 1428 del 18/11/2019 l’Organo tecnico sociale di consultazione contro lo spreco alimentare (OTC), composto da: Dirigente Servizio regionale gestione rifiuti (che lo presiede); Responsabile della P.F. Pianificazione del ciclo integrato della gestione dei rifiuti (che lo coordina); 1 funzionario del Servizio regionale gestione dei rifiuti (con funzioni di Segretario); Dirigente del Servizio regionale politiche sociali; 2 funzionari del Servizio regionale politiche sociali; 1 funzionario del Servizio regionale commercio e tutela dei consumatori; 1 funzionario del Servizio regionale igiene e sicurezza alimentare; 1 rappresentante per ogni Assemblea Territoriale di Ambito; 1 rappresentante per ogni Ambito Territoriale Sociale. OTC svolge funzioni di:
  • consultazione e confronto sulle tematiche definite dalla L.R. 32/17;
  • supporto (anche sotto forma di proposte operative/migliorative o di linee di indirizzo generali) a Giunta Regionale per la redazione del Programma annuale di intervento. A tal fine OTC può proporre criteri di ammissibilità, selezione e valutazione dei progetti nel rispetto delle priorità fissate dalla L.R. 32/17;
  • raccolta dati su attuazione dei Programmi annuali al fine del loro monitoraggio;
  • acquisizione di informazioni su buone pratiche o esperienze virtuose in atto o in programmazione sul territorio

OTC viene convocato dal suo Presidente, che può invitare altri soggetti istituzionali, o rappresentanti di parti sociali, economiche, professionali, in funzione degli argomenti specifici previsti nell’ordine del giorno (in particolare soggetti ritenuti utili per la predisposizione o attuazione del Programma)

Operatore del settore alimentare che cede gratuitamente i prodotti deve adottare le corrette prassi per garantirne la sicurezza igienico sanitaria.

Soggetti attuatori che effettuano attività di recupero e distribuzione gratuita, a titolo di beneficenza, di prodotti alimentari e non a favore di persone indigenti sono equiparati ai consumatori finali, per quanto concerne il corretto stato di conservazione, trasporto, deposito ed utilizzo dei prodotti stessi.

Soggetti attuatori realizzano o promuovono (anche in collaborazione con Associazioni, aziende, società ed Istituzioni scolastiche) iniziative di educazione e formazione in merito alle finalità della L.R. 32/17.

Giunta Regionale a partire dal 2020, presenta ogni anno ad Assemblea regionale una relazione sullo stato di attuazione ed i risultati prodotti dalla L.R. 32/17, in cui evidenziare:

  1. attività intraprese da Regione per ridurre lo spreco alimentare e non
  2. attività di informazione, recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari e non, con relativi esiti ottenuti
  3. grado di soddisfacimento del fabbisogno da parte delle iniziative realizzate
  4. iniziative del programma annuale realizzate, loro grado di diffusione nella Regione, livello di partecipazione raggiunto
  5. contributo fornito dai Soggetti esecutori nella realizzazione degli interventi
  6. criticità rilevate nella fase di attuazione e quali soluzioni adottate per farvi fronte, nonché oneri finanziari connessi all’attuazione degli interventi

Entità aiuto:

Legge 166/16  istituisce sul bilancio MIPAAF un Fondo Nazionale contro gli sprechi, con dotazione per anno 2021 di 1.150.000 € da destinare, secondo quanto previsto dal D.M. 4/8/2021, per:

  • 600.000 € a progetti innovativi contro gli sprechi alimentari e l’impiego di eccedenze alimentari
  • 450.000 € a campagne di comunicazione e promozione volte a sensibilizzare la filiera alimentare e/o i consumatori sul tema degli sprechi alimentari da parte di Direzione generale politiche internazionali del MIPAAF da attuarsi mediante procedure ad evidenza pubblica
  • 100.000 € al finanziamento mediante convenzione stipulata tra MIPAAF e CREA per:
  1. giornate di approfondimento e studio con operatori del settore alimentare, giovani innovatori, incubatori, centri di innovazione e ricerca e con altri soggetti interessati sui temi relativi alla ricerca e sviluppo tecnologico nel campo di: shelf life dei prodotti alimentari e loro condizionamento, al fine di limitare sprechi e impiegare eccedenze alimentari (in particolare beni alimentari destinati ad indigenti); promozione di imballaggi riutilizzabili e riciclabili;
  2. implementazione e gestione dell’Osservatorio sugli sprechi, al fine di raccogliere ed aggiornare dati statistici (quantitativi ed economici) sugli sprechi ed eccedenze alimentari. CREA al riguardo presenta ogni 6 mesi una relazione al Tavolo sui dati di Osservatorio degli sprechi
  3. realizzazione di sondaggi, ricerche e monitoraggio quali-quantitativi sugli sprechi alimentari, con il coinvolgimento di consumatori ed imprese

Ad attività  commerciali, industriali, professionali, produttive, che cedono a titolo gratuito, direttamente od indirettamente, alimenti da loro prodotti/distribuiti a persone in condizioni di bisogno o per alimentazione animale, si applica un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti proporzionale alla quantità di beni e prodotti ritirati dalla vendita per essere destinati alla suddetta donazione.

Per validità delle donazioni effettuate nell’ambito di Legge 166/16 non è richiesta la forma scritta.

Componenti del Tavolo o di OTC non percepiscono compensi, gettoni, emolumenti, indennità o rimborsi spesa.

Regione Marche con L.R. 32/17 stabilisce che in sede di bilancio regionale vengano definite le risorse da destinare alla realizzazione delle attività in questione, anche utilizzando le risorse annuali derivanti dal tributo speciale per il deposito dei rifiuti solidi. Comuni possono prevedere, nella determinazione della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani, agevolazioni (sotto forma di riduzione della quota variabile dei tributi in maniera proporzionale alla quantità di eccedenze alimentari che vengono cedute a titolo gratuito dal produttore), a favore di quelle aziende del settore alimentare, grande distribuzione, ristorazione collettiva che sottoscrivono accordi con soggetti (compresa Caritas) che offrono assistenza a persone indigenti.

La Regione Marche attraverso la L.R. 5/98:

  1. partecipa alla creazione di una banca etica (“Verso la Banca etica” società cooperativa a responsabilità limitata con sede in Padova), mediante acquisizione di 500 quote sociali del valore di 50 €/ognuna. Presidente della Giunta Regionale è autorizzato a compiere gli atti necessari al riguardo e ad esercitare (direttamente o tramite Assessore delegato) i diritti conseguenti alla partecipazione a tale Banca, limitando comunque la responsabilità della Regione alle sole quote sottoscritte. In caso di modifica dello statuto, il Consiglio Regionale può deliberare il recesso da socio
  2. concede contributi alla fondazione di un “Banco alimentare”, al fine di “sostenere iniziative rivolte alla raccolta delle eccedenze alimentari e loro ridistribuzione ad Enti ed Associazioni, impegnate nell’assistenza ed aiuto a poveri ed emarginati”

 

 

 

 

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