LOTTA CANCRO DEL PLATANO

LOTTA CANCRO DEL PLATANO (D.M. 29/2/12; L.R. 6/05)     (bosco12)

Soggetti interessati:

Possessori di platani nei campi coltivati, parchi, giardini, viali alberati …

Iter procedurale:

Servizio Fitosanitario Regionale esegue annualmente ispezioni visive dei platani e analisi di laboratorio per accertare presenza di “Ceratocystis Platani” (Cancro colorato del platano), al fine di definire stato fitosanitario del territorio di competenza, delimitandolo in:

–          “zona indenne”: territorio in cui rilevata non presenza di Cancro colorato del Platano o dove questo è stato eradicato ufficialmente;

–          “zona focolaio”: area dove accertata, anche mediante analisi di laboratorio, presenza di Cancro colorato del Platano corrispondente a raggio di almeno 300 m. da pianta infetta;

–          “zona di contenimento”: territorio dove Cancro colorato del Platano è in grado di diffondersi nel tempo a tal punto da renderne tecnicamente impossibile la eradicazionenell’immediato;

–          “zona tampone”: zona di almeno 1 km. di larghezza di separazione tra “zona indenne” e “zona focolaio” o “zona di contenimento”.

Servizio Fitosanitario Regionale:

–          comunica a Servizio Fitosanitario Nazionale entro 15 Dicembre stato fitosanitario del territorio corredato da supporto cartografico, “tenuto conto di diffusione organismo nocivo”;

–          esegue nelle zone indenni costanti monitoraggi, prioritariamente vicino a zone tampone. In tali zone eseguiti interventi di abbattimento, potatura, recisioni radicali su platini previa comunicazione a Servizio;

–          delimita “zone focolaio” se riscontrate da analisi di laboratorio presenza di infezioni dove:

1)       adottare misure di abbattimento dei platani infetti e piante adiacenti (cioè piante le cui parti vegetative, aeree o radicali, sono a contatto), con eliminazione dei materiali di risulta, previa comunicazione a Servizio Fitosanitario Regionale. Ammessa deroga se pianta adiacente è albero monumentale o di particolare interesse paesaggistico per cui Servizio, valutando rischio di diffusione patogeno, può disporre misure alternative ad abbattimento. Abbattimento di platani infetti e piante adiacenti deveavvenire secondo modalità atte a ridurre rischi di contagio, quali:

a)esecuzione abbattimenti in assenza di pioggia e vento ed in periodi asciutti dell’anno;

b)esecuzione abbattimenti a partire da piante adiacenti e procedendo verso quelle infette;

c)coprire terreno circostante ad abbattimento piante con teli di plastica, in modo da raccogliere materiali di risulta (In superfici asfaltate o cementate, ammesso uso di aspirapolvere);

d)bagnare segatura con disinfettanti o altre sostanze attive autorizzate, in modo da evitare la loro dispersione nell’aria e suolo (Eseguire minori tagli possibili nelle parti infette della pianta eventualmente con motoseghe attrezzate per recupero di segatura);

e)estirpazione, dopo taglio di piante infette ed adiacenti, di ceppaie e radici (se ciò impossibile taglio almeno a 20 cm. sotto il livello del suolo), con successiva disinfezione di buca;

f)disinfettare, al termine operazione di taglio, area interessata ad abbattimento ed attrezzature.

Proprietario di piante comunica a Servizio Fitosanitario Regionale almeno 30 giorni prima metodo di abbattimento e smaltimento adottato tra:

a)distruzione tramite fuoco sul luogo di abbattimento, o in area adiacente individuata “adeguatamente lontana da platani”;

b)incenerimento, mediante combustione in impianti riconosciuti (Bolle di consegna inviata a Servizio);

c)conferimento ad industria di trasformazione carta/cartone, pannelli truciolati tranciati o sfogliati dopo trattamento termico (copia bolla di consegna inviata a Servizio);

d)smaltimento in discarica assicurando immediata copertura (copia bolla di consegna inviata a Servizio);

e)essiccazione di legname al forno per ridurre tenore di acqua sotto 20% ed apposizione marchio “K9” su legno (copia bolla di consegna inviata a Servizio).

In caso materia di risulta e legname trasportato subito dopo taglio, con utilizzo di teloni a copertura del carico per evitare disseminazione del patogeno durante trasporto, previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario Regionale

2)       vieta potatura e recisione radicale dei platani prima della completa eliminazione delle piante infette. Interventi di potatura eseguiti in periodo asciutto durante riposo vegetativo della pianta, evitando se possibile tagli orizzontali e capitozzature. Recisioni radicali mediante operazioni di scavo effettuate “a congrua distanza dal colletto” in modo da evitare ferite ad appartato radicale della pianta. Dopo ogni intervento di potatura o recisione radicale disinfezione di superfici di taglio ed attrezzi usati dopo potatura da una pianta all’altra

–          vieta piantagione di platani in “zona focolaio” ad eccezione delle varietà di Platano resistenti quali in Vallis Clausa;

–          vieta movimentazione di tutti i vegetali di Platani destinati a piantagione (salvo sementi) presenti in “zona focolaio” o “zona contenimento”, se non accompagnati da certificato rilasciato da Servizio;

–          dichiara eradicato un focolaio se ispezioni eseguite per 5 cicli vegetativi consecutivi non evidenziano piante infette;

–          dichiara focolaio “zona di contenimento” se diffusione organismo nocivo è tale da rendere impossibile eradicazione di malattia. Servizio delimita “zone di contenimento”, modificandola in base a risultati dei monitoraggi. In tali zone, abbattimenti, potature, recisioni radicali comunicati preventivamente a Servizio almeno 30 giorni prima e poi notificato a Servizio “luogo e procedura di smaltimento materiale di risulta” che deve avvenire nella stessa “zona di contenimento”;

–          esegue nelle “zone tampone” un monitoraggio sistematico

Servizio Fitosanitario Regionale fornisce informazioni in merito a: conoscenza sintomi e pericolosità del fungo; stato fitosanitario del territorio e delimitazione di zona indenne, focolaio, contenimento; disposizioni di lotta obbligatoria e profilassi da applicare.

Servizio può autorizzare detenzione di piante infette a fini di ricerca scientifica e lavori di selezione varietale, come imporre ulteriori vincoli, tenendo conto delle situazioni specifiche del territorio

Posted in: