PISCINA

PISCINA (D.G.R.M. 23/7/12)  (turism33)

Soggetti interessati:

Chiunque intende costruire e gestire piscina ad uso natatorio

Escluse piscine costituenti pertinenze di singole abitazioni o condomini fino a 9 unità abitative che debbono comunque garantire parametri di qualità dell’acqua.

Iter procedurale:

Regione Marche approvato Linee Guida relative a “Aspetti igienico sanitari per costruzione, manutenzione, vigilanza della piscina ad uso natatorio”, comprendente:

1)       definizione di piscina, intesa come “complesso attrezzato per balneazione che comporti presenza di uno o più bacini artificiali utilizzati per attività ricreative, sportive, formative esercitate nell’acqua contenuta nelle vasche stesse”. Per “piscina ad uso terapeutico” si intende piscina in cui svolte attività di cura e riabilitazione, mentre per “piscina termale” si intende piscina che utilizza acque definite come termali per scopi consentiti da legge

2)       classificazione delle piscine in base a loro destinazione:

–          Categoria A: piscine di proprietà pubblica o privata, destinate ad utenza pubblica comprendenti:

a)       piscine pubbliche propriamente dette;

b)       piscine ad uso collettivo (accessibili ai soli ospiti o clienti o soci di: esercizi di somministrazione alimenti e bevande; locali di intrattenimento e pubblico spettacolo; attività turistico ricettive, quali alberghi, campeggi, villaggi turistici, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche con oltre 30 posti letto);

c)       collettività, quali: collegi, convitti, scuole, comunità, case di riposo;

d)       palestre, artigianato di servizio (beauty farm, centri benessere, centri estetici;

e)       circoli, associazioni;

f)        impianti finalizzati al gioco acquatico;

g)       strutture complesse rientranti in più di uno dei gruppi precedenti

–          Categoria B comprendenti:

a)       piscine destinate solo ad uso di alloggiati di strutture extralberghiere, aziende agrituristiche fino a 30 posti letto, strutture alberghiere fino a 120 posti letto, strutture alberghiere con oltre 120 posti letto (aventi piscina con superficie inferiore a 240 mq.), strutture ad aria aperta quali campeggi e villaggi turistici con ricettività fino a 120 posti o superiore a 120 posti ma piscina con superficie inferiore a 240 mq., condomini fino a 40 unità abitative. Tali piscine hanno vasche con profondità media inferiore a 140 cm., pendenza inferiore a 8%, altezza massima inferiore a 160 cm.;

b)       piscine ricreative, aventi requisiti morfologici e funzionali che le rendono idonee per gioco e balneazione, con profondità media inferiore a 110 cm. (Profondità massima comunque inferiore a 120 cm.), utilizzo riservato ad associati con accesso controllato, regolamentato e limitato ad un massimo di 70 persone contemporaneamente presenti, dotate di almeno 2 spogliatoi (anche mobili, aventi altezza minima di 2,4 m. e superficie minima di 2,50 mq.) e 2 servizi igienici (di cui 1 idoneo per portatori di handicap)

Per piscine di categoria B non applicati punti relativi a Sezione servizi /salvo accesso da corridoio obbligato, pronto soccorso, dotazione del personale)   

–          Categoria C: piscine ad usi speciali collocate all’interno di strutture di cura, riabilitazione o termali, soggette a specifica disciplina.

Classificazione piscine in base a tipologia strutturale ed ambientale:

–          tipologia 1: piscine scoperte, costituite da complessi con 1 o più bacini artificiali non confinati entro strutture chiuse permanenti

–          tipologia 2: piscine coperte, costituite da complessi con 1 o più bacini artificiali confinati entro strutture chiuse permanenti

–          tipologia 3: piscine di tipo misto, costituite da complessi con 1 o più bacini artificiali coperti o scoperti, utilizzati in contemporanea

–          tipologia 4: piscine di tipo convertibile costituite da complessi con 1 o più bacini artificiali in cui spazi destinati ad attività possono essere aperti o chiusi in funzione condizioni atmosferiche

Classificazione piscine in base ad utilizzo vasche:

–          tipo A: vasche per nuotatori e di addestramento al nuoto e destinate ad attività agonistica, aventi requisiti che consentono tali attività nel rispetto norme della Federazione Italiana Nuoto (FIN)

–          tipo B: vasche per tuffi ed attività subacquea e destinate ad attività agonistiche, aventi requisiti che consentono esercizio di tali attività nel rispetto norme FIN

–          tipo C: vasche ricreative, aventi requisiti morfologici e funzionali, idonei per gioco e balneazione

–          tipo D: vasche per bambini, aventi profondità minore a 60 cm. idonee per balneazione di bambini

–          tipo E: vasche polifunzionali aventi caratteristiche morfologiche e funzionali che consentono uso contemporaneo di bacino per attività differenti

–          tipo F: vasche ricreative attrezzate, caratterizzate da prevalenza di attrezzature accessorie (v. Acquascivoli, formazione di onde, fondi mobili)

–          tipo G: vasche per usi terapeutici (curativi e riabilitativi), aventi requisiti morfologici e funzionali per esercizio esclusivo di attività rieducative sotto controllo sanitario

–          tipo H: vasche per usi termali dotate di acque con particolari caratteristiche chimico fisiche in cui attività di balneazione avviene sotto controllo sanitario.

Disciplina applicata anche a piscine destinate a svolgimento manifestazioni e/o attività sportive riconosciute da CONI e FIN, purché norme di Organizzazioni sportive prevalenti su quelle regionali. 

Escluse: piscine di pertinenza di singole abitazioni e dei condomini fino a 9 unità abitative, o piscine desinate solo ad uso alloggianti di aziende che svolgono solo attività ricreativa rurale o agrituristica che concedono alloggio tramite locazione di appartamenti con servizi autonomi fino ad un massimo di 9  unità,  che comunque debbono rispettare parametri su qualità di acqua

3)       caratteristiche area di insediamento piscina che deve:

  • essere lontana da depositi o scoli di materiali di rifiuto, acque stagnanti, industrie insalubri, esalazioni moleste o nocive;
  • avere ampiezza totale proporzionale a superficie complessiva delle vasche;
  • essere facilmente accessibile ai mezzi di servizio o soccorso

4)       caratteristiche igienico-sanitarie della piscina, comprendente:

–          sezione per pubblico (insieme di spazi adibiti ad atrio, posti per spettatori, spazi accessori, servizi igienici, percorsi destinati al pubblico distinti da quelli per bagnanti) rispondente a norme di sicurezza e proporzionata a massima presenza consentita di frequentatori

–          sezione attività natatoria e balneazione, comprende insieme di vasche e spazi di pertinenza di suddetta attività “per consentire sosta ai frequentatori piscina” (Nelle piscine coperte pari ad almeno 0,6 volte superficie specchio d’acqua, mentre per piscine scoperte almeno 2 volte area delle vasche). In particolare:

Ø       spazi perimetrali accessibili solo a piedi nudi o con idonee calzature, con caratteristiche igienico sanitarie ed ambientali tali da assicurare condizioni di pulizia, comfort e sicurezza;

Ø       pareti perimetrali rivestite fino a 2 m. da materiale lavabile, impermeabile, antimuffa;

Ø       spazi intorno alla vasca muniti da ogni lato da banchine perimetrali (Costruite con materiale antisdrucciolo, aventi larghezza superiore a 1,5 m. con pendenza inferiore a 3% per evitare ristagno di acqua da convogliare in fognatura) e delimitati da struttura di recinzione continua di altezza superiore a 1 m. (realizzata con siepi, staccionata) per impedire accesso da esterno; 

Ø       nelle vasche per bambini numero massimo di frequentatori calcolato in ragione di 2 mq. di specchio d’acqua/persona (Nelle altre vasche rapporto di 2,5 mq. specchio d’acqua/persona);

Ø       conformazione vasche deve consentire facile controllo visivo del bagnante da parte del personale addetto a vigilanza, nonché completa ed uniforme circolazione di acqua in tutte le sue parti;

Ø       vasche dotate di idoneo sistema di tracimazione (Canali sfioratori perimetrali; skinner incassati nelle pareti a livello del pelo di acqua);

Ø       vasche costruite in modo da non costituire pericolo per bagnanti, con profondità massima di 1,80 m. (pendenza non superiore a 8%) evidenziata tramite marcatura nei vari punti della vasca (indicanti valori minimi e massimi di profondità e cambio di pendenza);

Ø       pareti di vasca perpendicolari, rivestite di materiali antisdrucciolevoli, di colore chiaro da usarsi anche per il fondo; 

Ø       se dislivello tra bordo vasca e fondo supera 60 cm. occorre prevedere gradini incassati nella vasca o scalette realizzate con materiale resistente ai prodotti chimici usati in piscina, “munite di mancorrenti” e ben ancorate a vasca per facilitare risalita (Spazio libero tra scaletta e parete verticale di vasca tra 5 e 10 cm.);

Ø       trampolini e piattaforme installati solo in vasche con requisiti previsti da FIN;

Ø       ancoraggi per separatori di corsia incassati nelle pareti di vasca in modo da non costituire pericolo per bagnanti.

Ø       in caso di utilizzo di acque di mare, suo approvvigionamento da zone idonee a balneazione (In caso di interdizione di questa, immediata chiusura piscina) e durante operazioni di ricambio acqua versata in mare 

5)       regolamento d’uso piscina che disciplina rapporto tra gestore e utenti, contenente elementi di educazione sanitaria, comportamenti e di igiene personale, esposto in modo ben visibile ad ingresso di impianto e portato a conoscenza di ogni utente

6)       servizi igienici e spogliatoi (del tipo a rotazione, singoli o collettivi) con:

  • altezza minima superiore a 2,40 m.
  • idonea aerazione ed illuminazione
  • pavimenti costruiti con materiali resistenti ad azione dei disinfettanti, impermeabili ed antisdrucciolevoli, muniti di griglia di scarico per deflusso acque di lavaggio
  • pareti rivestite di materiale lavabile impermeabile, antimuffa per altezza di 2 m.
  • ingressi distinti tra entrata ed uscita verso vasche in modo che spogliatoio costituisca elemento di separazione tra percorso a piedi calzati ed a piedi nudi
  • numero posti in spogliatoio, singolo o collettivo, non inferiore a 1/9 superficie in mq. di vasche (Esclusi scivoli e percorsi), con superficie minima di 1,6 mq./persona (comprensivo di spazi di passaggio ed ingombro di armadietti)
  • cabine spogliatoio a rotazione in numero minimo di 1 ogni 50 natanti (Tolleranza di 10-20%), con dimensione minima di 1,2×0,9 m., distinte per maschi e femmine, dotate di 2 porte fatte in modo da essere sempre aperte e chiuse dall’interno e dotate di sedile ribaltabile, collocate sui lati opposti (Una che si apre sul percorso a piedi calzati e l’altra su quello a piedi nudi) e di spazio libero tra pavimento e parete e tra parete e soffitto di almeno 20 cm.
  • nel caso di locali con attività plurime (v. piscina e palestra) obbligo spogliatoi distinti, garantendo separazione tra percorso sporco e pulito.

Previsti almeno:

–          4 wc/100 utenti o frazioni, ripartiti in modo uguale tra uomini e donne, aventi superficie non inferiore a 1 mq. e dotati di spazio disimpegno non comunicante direttamente con spogliatoio, dotati per almeno 2/3 di tazza alla turca;

–          4 docce/30 utenti o frazioni ripartite in parti uguali tra uomini e donne. Nella piscina coperta, zona doccia deve comunicare con spazio riscaldato e provvisto di asciugacapelli in numero pari a posti doccia; in piscine scoperte almeno 2 asciugacapelli in ogni spogliatoio;

–          lavabi a comando non manuale in numero pari a wc, dotati di distributori di sapone liquido o in polvere ed asciugamani monouso. Negli spazi antibagno presente almeno 1 lavabo ogni 2 servizi, nonché beverino di acqua potabile.

Nei locali di servizio installati dispositivi lavapiedi con erogazione di soluzione disinfettante e presenza di adeguato numero di raccoglitori di rifiuti a pedale.

Nel caso di piscine connesse a strutture ricettive usate solo da clienti, nel computo dei servizi igienici conteggiati anche quelli della struttura stessa purché ubicati nelle vicinanze di impianto natatorio.

Abiti riponibili in armadietto chiudibile dotato di griglia di aerazione, sollevato di 20 cm. dal pavimento (In caso di spogliatoi collettivi, abiti riposti in contenitori singoli e consegnati al banco accessibile a piedi nudi e conservati in modo da garantirne condizioni igieniche).

Accesso a vasche natatorie attraverso percorso obbligato, in cui installati dispositivi per lavaggio piedi con erogazione continua di acqua contenente soluzione disinfettante (Impianto costruito in modo da essere accessibile a disabili e garantire completa immersione di piedi e calzari nella soluzione disinfettante. Amessi sistemi alternativi con soluzioni a getto e/o pressione muniti di fotocellula in modo da garantire adeguata disinfezione), muniti di zoccoli di legno o ciabatte di plastica o gomma e frequentatori prima di entrare in vasca debbono sottoporsi a doccia e munirsi di cuffia per capelli.

Per bambini di età inferiore a 3 anni o persone incontinenti obbligatorio uso di costume contenitivo.

Presenza di almeno 1 fontanella di acqua potabile accessibile a tutti i frequentatori;

7)       pronto soccorso. Piscina sempre dotata di locale di pronto soccorso avente dimensione minima di 9 mq., convenientemente areato ed illuminato, dotato di lavabo con rubinetti a comando non manuale, con acqua potabile e dotato di: farmaci di primo impiego; materiali di medicazione; strumenti per interventi di primo soccorso (v. pallone Ambu, sfigmomanometro, bombole di ossigeno, coperte, apribocca, laccio emostatico, lettino medico, tiralingua, barella a cucchiaio ecc.). Apparecchiature mediche revisionate periodicamente in modo da essere sempre efficienti. Locale ben segnalato, agevolmente accessibile da vasca e comunicante facilmente con esterno (anche tramite barella), dotato di telefono e servizio igienico esclusivo con antibagno. Pronto soccorso sempre funzionante durante apertura impianto, dove opera personale della piscina abilitato. Se distanza da struttura di pronto soccorso ritenuta eccessiva, occorre stipulare convenzione con medico e/o struttura sanitaria per garantire pronto intervento. Se piscina collocata all’interno di struttura, in cui previste altre attività, locale di pronto soccorso anche al servizio di tali attività, purché garantito rapido ed agevole accesso;  

8)       impianti tecnici comprendenti: centrale idrica ed impianti per trattamenti acqua; centrale termica; impianti produzione acqua calda; attrezzature e materiali per pulizia e disinfezione; impianti elettrici e telefonici; impianti di comunicazione interna; impianti antincendio; impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento aria; impianti di smaltimento delle acque di depurazione (Installato rubinetto per prelievo di acqua di immissione in vasca posto subito dopo zona filtri); impianti di sicurezza ed allarme. Impianti facilmente individuabili ed accessibili tramite apposita segnaletica, dotati di sistemi automatici di controllo e manovra, realizzati a norme UNI e CEI. Locali destinati ad apparecchiature per trattamento di acqua divisi in 2 parti:

–          una parte destinata ad apparecchiature trattamento acqua;

–          altra parte a deposito di contenitori sostanze disinfettanti, flocculanti, additivi.

Locali dotati di idonea ventilazione e separati da centrale termica;

9)       disciplina degli scarichi. Allontanamento acque reflue, comprese quelle derivanti da impianti di alimentazione delle vasche, deve avvenire in conformità a norme vigenti, essere autorizzato se recapitate in pubbliche fognature od altro ricettore, o al suolo, o in corpi idrici superficiali (Scarico in mare non ammesso se fascia costiera usata per balneazione o presente pubblica fognatura). Prevista presenza di pozzetto di prelievo ubicato a monte del punto di immissione nel corpo ricettore. Nel caso di piscine scoperte a fine stagione occorre procedere allo svuotamento della vasca con relativa pulizia e successiva copertura. Allontanamento acque di risulta deve avvenire in modo da non creare inconvenienti di natura igienico sanitaria;

10)    attività ausiliarie, quali: aree per attività sportive diverse da quelle natatorie; aree di ristoro (bar, tavola calda); spazi per attività ricreative e culturali; ambienti per uffici e riunioni ed altre attività complementari ad uso esclusivo del pubblico o bagnanti; aree rispondenti a rispettive norme di riferimento;

11)    requisiti igienico sanitari e microclimatici (condizioni termoigrometriche, illuminotecniche, acustiche, ventilazione) secondo quanto stabilito da norme vigenti ed acque di immissione contenute in vasca debbono presentare requisiti di cui alla tabella A dell’Accordo Stato-Regioni del 2003. Nelle piscine coperte garantita illuminazione naturale pari almeno 1/12 della superficie degli ambienti collocata con priorità su pareti opposte a quelle natatorie;

12)    dotazione di personale comprendente:

a)       responsabile della piscina e dell’igiene è persona con provata esperienza nel settore o in possesso di diploma di scuola media superiore (Perito chimico), individuato da gestore impianto, con il compito di:  curare aspetto igienico sanitario delle vasche e dei servizi; partecipare alla valutazione dei rischi chimici, fisici e microbiologici di impianto; individuare punti critici; determinare azioni correttive;

b)       responsabile sicurezza degli impianti è persona con comprovata esperienza nel settore o perito industriale, in possesso di diploma di scuola media superiore, individuato da gestore piscina, con il compito di garantire corretto funzionamento degli impianti (centrale idrica ed impianti di trattamento acqua; centrale termica ed impianti produzione acqua calda; impianti elettrici ed antincendio; impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento di aria; impianti di smaltimento delle acque e depurazione, impianti di sicurezza ed allarme). Incarico affidato anche a personale esterno (ditta individuale o società) che deve altresì garantire pronto interevento;

c)       responsabile sicurezza dei bagnanti individuato da gestore tra persone abilitate al salvataggio e primo soccorso. Vigila ai fini della sicurezza su attività svolte nella vasca ed aree perimetrali. Presenza costante durante intero orario di apertura della struttura.

Gestore piscina risponde giuridicamente della gestione impianto e deve assicurare presenza sua o di altra persona che ne abbia analoga capacità tecniche professionali;

13)     aspetti igienici di gestione, comprendente:

a)        in ogni ambiente di piscina praticata pulizia quotidiana e periodica disinfezione con allontanamento dei rifiuti secondo modalità riportate in regolamento;

b)        ad ingresso piscina esporre in modo ben visibile regolamento in cui evidenziare modalità di accesso alle vasche;

c)       ricircolo di acqua deve avvenire ogni 6 ore in vasche per nuotatori, 2 ore in vasche per bambini, 4 ore in vasche ricreative attrezzate o meno, 6 ore in vasche per tuffi ed attività subacquea (In vasche polifunzionali adottato tempo più restrittivo in relazione ad attività praticate in vasca). Almeno 50% portata del ricircolo deve fluire in modo continuo ed uniforme tramite sistemi di tracimazione. Se attività di balneazione sospesa per oltre 8 ore, consentito un tempo massimo di ricircolo di 8 ore;

d)       approvvigionamento idrico per alimentazione vasche assicurato tramite acquedotto pubblico o fonti quantitativamente rispondenti a requisiti di potabilità ottenuti mediante impianti di trattamento;

e)       vietato introdurre acqua in vasca senza che abbia subito un trattamento;

f)        se impianto utilizza acqua non proveniente da pubblico acquedotto, aventi tutti i requisiti di potabilità previsti da vigenti normative, responsabile di piscina deve garantire almeno 2 controlli analitici completi annuali di acqua di approvvigionamento in laboratori accuditati;

g)       se numero giornaliero di frequentatori piscina è programmabile, occorre immettere giornalmente e con continuità, quantità di acqua di reintegro pari almeno a 30 litri/frequentatore. Se frequenza piscina non programmabile, immettere quantità di acqua di reintegro pari almeno a 5% volume di acqua in vasca. Ogni 12 mesi svuotare completamente vasca, comunque in occasione di riapertura impianto;

h)       installato su tubazione di mandata dell’acqua di reintegro contatore e rubinetto per prelievo di campioni; 

i)         acqua filtrata avviata ad apparecchiature di riscaldamento in modo che temperatura acqua sia uniforme in tutto il bacino. Vietato immettere vapore direttamente in acqua di vasca;  

j)         acque di ricircolo trattate in unico impianto, purché ogni vasca in possesso proprio dispositivo di alimentazione acqua, propria vasca di compenso ed apporto di disinfettante corrisponde a fabbisogno di singola vasca. Previsti dispositivi per facilitare controllo portate di ricircolo di ogni vasca e prelievo campioni acqua di approvvigionamento, acqua di immissione e di uscita da vasca;  

14)     controlli interni per verificare corretto funzionamento della struttura eseguiti almeno 1 volta/giorno dal responsabile della gestione piscina secondo manuale di autocontrollo redatto in base analisi rischi. Responsabile piscina deve garantire applicazione procedure e loro aggiornamento per mantenere idonei requisiti igienico sanitari di piscina ed inoltre tenere a disposizione Autorità di controllo (ASL):

a)       registro (Modello riportato su BUR 76/12) dei requisiti tecnico funzionali (indicare dimensione e volume della vasca, numero e tipologia dei filtri, periodicità della loro sostituzione, portata delle pompe, sistema di manutenzione);

b)       registro dei controlli acqua in vasca (Modello riportato su BUR 76/12), vidimato da ASL, contenente esito dei controlli su cloro attivo libero e combinato, temperatura, ph, lettura del contatore installato su tubazione di mandata di immissione (Serve per calcolo quantità di acqua di reintegro), quantità e denominazione dei prodotti usati per disinfezione, data prelievo campioni per analisi chimica e microbiologica di acqua (Prelievo in 2 punti contrapposti della vasca), numero frequentatori impianto, data di rinnovo totale acqua nelle vasche;

15)    controlli ufficiali effettuati da Servizio Igiene e Sanità Pubblica ASL, competente per territorio, in base ad appositi piani di controllo, tenendo conto tipologia impianto (Esaminare in particolare punti critici evidenziati in manuale di autocontrollo condizioni igienico sanitarie complessive e parametri chimico batteriologici di acqua in vasca). Almeno 1 controllo/trimestre per strutture permanenti (1 controllo/anno per strutture a carattere stagionale) mediante prelievo campioni di acqua (da 1 a 4) da consegnare a laboratorio ARPAM. Se ASL accerta perdita requisiti igienico sanitari della piscina prescrive i necessari accorgimenti per ripristinare tali requisiti. Mancato rispetto delle prescrizioni comporta chiusura temporanea o definitiva di impianto se violazione accertata incompatibile con condizioni di salubrità di attività natatoria;

16)     autorizzazione per realizzare piscine di categoria A e B richiesta a Sindaco, allegando relazione tecnica su caratteristiche strutturali, materiali di costruzione, modalità di approvvigionamento acqua e di smaltimento acque reflue delle vasche e servizi. Comune rilascia nulla osta, previo parere favorevole di ASL. Titolare nuova piscina prima di avvio attività deve inviare domanda di autorizzazione all’esercizio a Sindaco del Comune dove realizzato impianto, allegando:

a)       planimetria della struttura (2 copie) comprensiva di tutte le sezioni;

b)       relazione dettagliata, evidenziando: caratteristiche strutturali e materiali da costruzione delle vasche; caratteristiche impianti di circolazione, trattamento e disinfezione delle acque; caratteristiche delle apparecchiature utilizzate per rilevamento e controllo da parte del titolare;

c)       nomina responsabili di igiene e sicurezza degli impianti e della sicurezza bagnanti con relativa accettazione da parte di questi.

Sindaco rilascia autorizzazione ad esercizio, previa acquisizione parere da parte ASL, che dovrà verificare conformità impianto con quanto previsto da normativa regionale. Autorizzazione revocata dal Sindaco su proposta ASL se vengono meno requisiti igienico sanitari. In caso di cambiamento di gestione, nominativo del gestore subentrante comunicato a Sindaco ed ASL per aggiornamento atto di autorizzazione.

Strutture esistenti che apportano modifiche od ampliamento ad impianto ne chiedono autorizzazione a Comune. Per piscine di condomini fino a 9 unità abitative o delle aziende che svolgono solo attività ricettiva rurale o agrituristica o assimilabile che concedono alloggio tramite locazione di appartamenti con servizi autonomi fino a massimo di 9 unità è necessaria comunicazione ad ASL, indicando: nome ed indirizzo del condominio o azienda; nome e recapito di amministratore; numero unità abitative; numero e tipo di vasche; numero massimo di utenti ammesso; responsabile della piscina;

17)     sospensione o revoca autorizzazione. ASL propone a Sindaco sospensione attività se a seguito controllo ispettivo risulta che condizioni igienico sanitarie impianto possono creare pregiudizio a salute dei frequentatori. Titolare deve adeguare impianto a prescrizioni ASL prima di riprendere attività previa verifica ASL stessa. Comune revoca autorizzazione e chiude impianto se non rispettate prescrizioni ASL;

18)     regime transitorio. Piscine in esercizio conformi a disposizioni regionali debbono chiedere autorizzazione ad esercizio (Fino a tale data attività sospesa). Se impossibile procedere ad adeguamento impianto, Sindaco può concedere deroga definitiva, previa acquisizione parere ASL ed applicando riduzione al numero massimo di bagnanti in relazione a carenze rilevate

 

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