RETE ESCURSIONISTA MARCHE

RETE ESCURSIONISTICA MARCHE (L.R. 2/10, 37/20; D.G.R. 1/8/11, 27/6/12, 23/10/12)   (turism39)

Soggetti interessati:

Giunta Regionale, Servizio Regionale Sistema Aree Protette (Servizio), Province, Unioni Montane, Comuni (singoli od associati), Enti gestori di aree naturali protette ubicate nelle Marche (Enti gestori), Enti a carattere collettivo operanti nel settore sportivo e ricreativo, Associazioni di guide ambientali ed escursionistiche, Gruppo regionale Marche del Club Alpino Italiano (CAI Marche), rete INFEA

Soggetti interessati a svolgere attività escursionistica

Soggetti disabili motori, cioè persone non deambulanti o con limitate capacità motorie

Iter procedurale:

L.R. 2/10 come modificata da ultimo da L.R. 27/20, istituisce “Rete escursionistica Marche” (RESM) che prevede ad:

Art. 1 finalità della presente legge è quello di favorire lo sviluppo dell’attività escursionistica e promuovere il recupero della viabilità storica tramite realizzazione di rete escursionistica e sentieri con attrezzature correlate

Art. 2 definizione del termine escursionismo, inteso come “attività turistica ricreativa sportiva prevalentemente fuori dai centri urbani, con visita/esplorazione di ambiente naturali, anche antropizzati, senza ausilio di mezzi a motore”

Art. 3 definizione di RESM come “insieme di strade carrarecce, mulattiere, tratturi, piste ciclabili e sentieri riportati sulle carte di Istituto geografico militare e su cartografia regionale e comunale, o comunque esistenti con evidenza nel territorio, piste, strade vicinali, interpoderali e comunali ubicate prevalentemente fuori da centri urbani”. RESM (comprendente anche percorsi di interesse pubblico in relazione a loro valori sociali, culturali, ambientali, paesaggistici, didattici e tutela del territorio) inserita nel sistema cartografico informativo regionale e nel catasto di Art. 4

Art. 3 bis inserimento negli strumenti di pianificazione territoriale regionale, provinciale, comunale dei percorsi escursionistici individuati in RESM

Art. 4 elaborazione da parte della Giunta Regionale dello schema dei percorsi (escursionistici, ciclabili, ippici) facenti parte di RESM, allo scopo di istituire il catasto di RESM articolato per Sezioni provinciali gestite dalla Provincia

Province ed Enti gestori presentano al Servizio, sulla base di indicazioni fornite da Comuni, Unioni montane, rete INFEA, Associazioni di guide ambientali ed escursionistiche presenti nella Regione, CAI Marche, proposte di inserimento di percorsi escursionistici nel catasto, attestando che questi sono aperti al pubblico transito, garantendone manutenzione ordinaria e straordinaria. Servizio approva elenco della viabilità inserita in catasto, che viene pubblicato su BUR e comunicato ai Comuni interessati, affinché nei 30 giorni successivi chiunque possa far pervenire osservazioni al riguardo

Soggetti proponenti debbono inviare al Servizio informazioni periodiche sulla consistenza e stato di manutenzione dei suddetti percorsi, nonché proposte di modifica ed implementazione di RESM, anche ai fini di aggiornamento del catasto

Art. 5 definizione di sentieri di particolare interesse storico da riportare nella cartografia e nel catasto RESM, quei sentieri e mulattiere presenti nella Regione da almeno 50 anni e destinati da sempre a “vie di comunicazione pedonale tra centri abitati e tra questi e zone di pascolo o coltivazione”

Art. 6 adozione della segnaletica CAI (riportata in DGR 1108 del 1/8/2011) quale segnaletica della rete viaria riportata nel catasto di RESM

Art. 7 interventi di manutenzione, ricostituzione del tracciato, apposizione di segnaletica nella rete viaria di RESM

Art. 7.1 inerente percorsi destinati alla pratica della mountain bike (MTB), anche attuata con e-bike (cioè MTB a pedalata assistita, avente caratteristiche similari a velocipedi), da intendersi come itinerari all’aria aperta aventi finalità di tipo sportivo ricreativo, o di fruizione, valorizzazione e conoscenza delle risorse paesaggistiche, naturalistiche e storico ambientali della Regione, sono classificabili in:

a)percorsi su strade carreggiabili, cioè strade che collegano 2 località, con larghezza superiore a 2,5 m. o in cui occorre rispettare il limite massimo di velocità di 30 km./h.

b)percorsi su sentieri (mulattiere e tratturi), cioè su un fondo naturale che si è formato a seguito del passaggio di pedoni ed animali

c)percorsi su singola traccia (single track) percorribili da 1 bici alla volta in una sola direzione, realizzati anche artificialmente su aree delimitate secondo modalità definite dalla Giunta Regionale e mantenuti solo per il passaggio di MTB

d)bike park, cioè percorsi e/o strutture attrezzate per la pratica di MTB (disciplina “gravity”), utilizzando in modo esclusivo/prevalente tracce realizzate appositamente su aree delimitate secondo modalità definite dalla Giunta Regionale e dotate di regolamento specifico di fruizione

Enti locali ed Enti gestori individuano, anche su proposta di soggetti privati o Enti operanti a carattere collettivo nel settore sportivo ricreativo, i percorsi ricadenti nel proprio territorio nel rispetto della normativa statale/regionale vigente in materia di beni ambientali e paesaggistici e dotati di specifici regolamenti di fruizione, tenendo conto di:

1)       obiettivo del percorso che deve essere quello di consentire ai biker di raggiungere aree di particolare qualità naturalistica, paesaggistica, storica, culturale, praticando nel contempo una disciplina sportiva;

2)       possibilità di collegamento tra vari percorsi (includendo anche brevi tratti di strade asfaltate a bassa frequenza di veicoli o dove vige limite di velocità di 30 km/h.), in modo da aumentare il flusso turistico mediante creazione di rete di circuiti più estesi in modo da facilitare visita ed esplorazione plurigiornaliera di aree ad elevato potenziale sportivo e turistico

3)       privilegiare percorsi su terreni idonei (anche adattati con metodi di ingegneria naturalistica, utilizzando materiale rinvenuto in loco, così da ridurre al minimo alterazione della conformazione naturale del terreno) ad uso di MTB

4)       necessità di fornire corretta informazione ad utenti su difficoltà e caratteristiche del percorso

5)       costituzione in un comprensorio di percorsi ed attrezzature destinati solo alla pratica di MTB (bike park) con particolare attenzione alla disciplina “gravity” (percorsi dotati di apposite segnalazioni e regolamenti di fruizione)

6)       obbligo di usare nella progettazione e realizzazione di nuovi percorsi accorgimenti volti a: mitigare impatto visivo; ridurre erosione e limitare velocità; mantenere il biker sempre al loro interno così da assicurare minore danno ambientale e maggiore sicurezza per utente; usare materiali naturali di provenienza locale

7)       applicazione del DPR 327/01 in materia di espropriazione per pubblica utilità qualora percorsi individuati ricadano su terreni di proprietà privata

Suddetti percorsi possono essere destinati a:

a)transito misto (cioè liberamente accessibili a MTB, pedoni, utenti a cavallo);

b)transito esclusivo di MTB (single track o bike park), con obbligo da parte degli Enti gestori di applicare cartelli di divieto di transito a pedoni, utenti a cavallo, altri eventuali utenti ad inizio e fine della traccia

Enti locali ed Enti gestori possono adottare provvedimenti restrittivi all’uso dei percorsi a transito misto, tenendo conto di: caratteristiche fisiche e tecniche del percorso; intensità di frequentazione di questo e suo interesse storico, culturale, ambientale. Titoli abilitativi necessari per realizzare o modificare percorsi riservati a MTB rilasciati ad Enti locali proponenti (se percorsi investono più Comuni, domanda per rilascio titoli abilitativi presentata al Comune dove il tracciato ricade in modo prevalente) a seguito di invio dei seguenti documenti:

1)       cartografia, in cui individuato tracciato del percorso MTB ed interferenza con viabilità principale e secondaria (compresi percorsi escursionistici già presenti in zona)

2)       traccia GPS e sviluppo altimetrico del percorso

3)       tipologia del percorso (single track, bike park)

4)       grado di difficoltà tecnica del percorso

5)       elenco ed indicazioni inerenti i cartelloni informativi e le eventuali regolamentazioni specifiche

6)       descrizione e schemi di eventuali opere/manufatti necessari da realizzare, con relative modalità di manutenzione dei percorsi

7)       eventuale coinvolgimento di aree private con relative informazioni sulla proprietà dei suoli

Soggetti gestori dei percorsi MTB debbono assicurare:

1)       manutenzione dei percorsi individuati (o di singoli tratti), anche mediante stipula di convenzioni/accordi con soggetti privati o Enti operanti nel settore sportivo ricreativo della Regione

2)       apposizione di adeguata segnaletica dei percorsi di MTB costituita da:

  • pannelli contenenti informazioni sul percorso, sue difficoltà e regole di comportamento da tenere;
  • segnali da disporre lungo il percorso inerenti la classificazione delle difficoltà di questo;
  • segnali di divieto di transito ai pedoni da collocare nei tratti ad uso esclusivo di MTB;
  • segnali di avvertimento agli escursionisti e biker da collocare nelle intersezioni tra percorsi pedonali o misti e percorsi ad uso esclusivo di MTB

3)       osservazione da parte di biker di specifiche regole di comportamento che tutelano la propria ed altrui sicurezza, quali:

  • evitare pratica di MTB su terreni coltivati, mentre pratica della disciplina pura (“downhill”) ammessa solo su percorsi a transito esclusivo di MTB. Pratica di MTB consentita anche nella forma a pedalata assistita, purché avente caratteristiche conformi a velocipedi;
  • tenere comportamento di prudenza, in modo da non costituire pericolo o arrecare  danno a se e agli altri,  in base a: tipologia e grado di difficoltà del percorso; condizioni ambientali; proprie attitudini e capacità;
  • attenersi alle disposizioni riportate nella segnaletica o impartite dal personale presente nei bike park;
  • dare precedenza ai pedoni ed agli altri utenti deboli;
  • rallentare ed usare cautela nell’avvicinarsi e superare altri escursionisti in MTB o persone che praticano trekking ed utenti a cavallo;
  • controllare la velocità del mezzo nell’affrontare le curve dove possono incontrare altri ciclisti o pedoni o ostacoli (velocità sempre commisurata al grado di esperienza e tipo di terreno);
  • restare sul percorso tracciato;
  • non disperdere nell’ambiente alcun tipo di rifiuto;
  • rispettare la proprietà privata;
  • non spaventare gli animali e dare loro tempo di spostarsi dal percorso;
  • evitare di viaggiare da soli in situazioni pericolose;
  • non urlare, né diffondere musica, né danneggiare piante;
  • rispettare chi pratica attività di gestione e prelievo faunistico

Percorsi MTB aventi le suddette caratteristiche sono inseriti nel Catasto della RESM, con Giunta Regionale che può modificare tali disposizioni “al fine di dare attuazione alle normative tecniche sopravvenute in materia”

Art. 7 bis vieta a chiunque di “alterare o modificare lo stato di fatto dei percorsi escursionistici, delle vie ferrate e dei siti di arrampicata inseriti nella rete ed in particolare di mutare la destinazione d’uso degli spazi, impedire il libero accesso ai percorsi ed ai siti sovrapporre altre infrastrutture o esercitare qualsiasi altra azione diretta a violare tali divieti”

Art. 7 ter sanzioni (vedi apposita rubrica)

Art. 8 definizione da parte di Giunta Regionale con apposito atto di:

a)modalità di presentazione delle proposte di rete escursionistica con relativa documentazione da allegare;

b)caratteristiche tecniche della segnaletica di RESM;

c)termini e modalità di installazione ed adeguamento della segnaletica;

d)criteri e prescrizioni per progettazione e realizzazione degli itinerari escursionistici;

e)modalità relative alla tenuta, aggiornamento e pubblicazione del catasto da parte delle Province, tramite apposite Commissioni;

f)procedura per inserimento di nuova viabilità;

g)modalità per informazione periodica alla Regione da parte dei soggetti proponenti

Regione Marche con L.R. 37/20 promuove azioni volte a favorire accesso ai percorsi escursionistici da parte di disabili motori ed in particolare:

a)realizzazione di percorsi escursionistici accessibili ai disabili motori caratterizzati da specifico logo pubblicato su BUR 78/20;

b)sostegno all’acquisto da parte di Enti gestione Parchi e riserve naturali di appositi ausili per consentire a disabili di praticare percorsi escursionistici;

c)formazione per accompagnatori di disabili motori;

d)realizzazione di iniziative volte ad implementare fruizione di percorsi escursionistici da parte di disabili motori;

e)implementazione del catasto della rete escursionistica delle Marche, introducendo apposita Sezione dedicata ai percorsi per disabili motori

Giunta Regionale determina modalità per attuazione di L.R. 37/20          

 

Giunta Regionale definito con DGR 1108 del 1/8/2011 il processo di pianificazione della RESM che punta a:

1)       assicurare raccordo con pianificazione avviata nel settore a livello internazionale e nelle Regioni limitrofe;

2)       favorire modello di fruizione del territorio in termini ecologici, sociali, economici;

3)       ridurre carico turistico delle aree naturalistiche più fragili;

4)       incentivare sviluppo attività turistiche, favorendo positive ricadute su economia locale, specie quella montana;

5)       promuovere integrazione con sistema dei trasporti pubblici locali e rete di ospitalità diffusa;

6)       favorire riciclo di infrastrutture esistenti recuperando quelle incompiute od abbandonate (v. rete ex ferrovie, strade campestri, argini dei fiumi, antichi sentieri);

7)       garantire possibilità di fruizione e scoperta dei valori ed aree interessanti delle Marche attraverso “servizio natura” e “sentieri storici” di tipo autoguidato;

8)       rispondere ad esigenze di fruizione territoriale anche da parte persone diversamente abili attraverso realizzazione “Percorsi per tutti”.

Pianificazione di RESM comprende:

1)       realizzazione del catasto regionale dei sentieri a cura del Servizio, che raccoglie segnalazioni inviate da Provincia e da altri soggetti interessati di cui sopra. A tal fine questi soggetti provvedono a:

  • suddividere delle zone in ambiti omogenei denominati aree (zone corrispondenti a territorio di Provincia o Parco nazionale è molto vasta e quindi suddivisa in non più di 2 aree dove linea di demarcazione costituita da catena montuosa, corso di acqua In genere confine di area rappresentato da confine amministrativo di Comune identificati con lettera) e settori (porzione di territorio entro area con caratteristiche e geografiche e morfologiche omogenee dove possono essere individuati fino a 100 sentieri o percorsi numerati da 1 a 99 i cui confini rappresentati da fondo valle, direttrici stradali);
  • individuare sentieri esistenti compresi nelle varie aree, in cui ogni tratto di questo andrà codificato secondo sistema di riferimento CAI;
  • acquisire per ogni sentiero individuato informazioni necessarie a sua schedatura (stato di mantenimento, segnaletica, soggetto gestore, peculiarità culturali o di altra natura);
  • elaborare “Piano della mobilità dolce” attraverso: analisi del territorio; individuazione dei percorsi da inserire in RESM; eventuali interventi da eseguire con relativa stima dei costi per attivazione e manutenzione ordinaria di ogni percorso, motivata scala di priorità, tempi di realizzazione. Piano distinto in percorsi pedonali, itinerari ciclabili e ippici, tenendo presente flussi turismo ed esigenze popolazione residente. Proposta di piano trasmessa a Regione che istituisce tavolo di lavoro a cui potranno intervenire come esperti tecnici di Province, Aree protette, CAI.

Ai fini della realizzazione di un censimento dei percorsi, Regione concede con DGR 1477 del 13/10/2012 contributi a favore di Province, Enti locali e Enti gestori delle aree naturali protette che inviano richiesta, corredata da:

  • relazione esplicativa di progetto, con individuazione cartografica dei percorsi selezionati;
  • indicazione del soggetto preposto al monitoraggio e manutenzione dei percorsi;
  • quadro economico e percentuale di cofinanziamento del progetto.

Servizio esegue istruttoria, valutando completezza documentazione inviata e rispetto dei termini fissati e redige graduatoria, tenendo conto delle seguenti priorità:

  • pianificazione: 5 punti se percorsi oggetto di censimento inseriti  nell’ambito di piano quadro “mobilità dolce” o analogo processo di pianificazione predisposto da Provincia/Comune
  • numero Enti beneficiari: 8 punti se percorsi interessano territorio di 4 o più Enti beneficiari; 6 punti se percorso interessa territorio di 3 Enti beneficiari; 4 punti se percorsi interessano territorio di 2 Enti beneficiari; 2 punti se percorso riguarda territorio di 1 Provincia o 1 area protetta
  • lunghezza complessiva del percorso: 20 punti se oltre 100 km.; 15 punti se tra 51 e 100 km.; 10 punti se tra 20 e 50 km.; 5 punti se tra 10 e 20 km.; 3 punti se meno di 10 km.
  • percentuale di cofinanziamento aggiuntivo oltre al minimo di 50%: 1 punto ogni 2% in più di cofinanziamento fino a 15 punti

A parità di punteggio, priorità data a progetto che prevede maggiore lunghezza del percorso ed in caso di ulteriore parità a percorso più lungo ed infine a progetto con data anteriore di protocollo.

Dirigente Servizio approva graduatoria, pubblicandola su sito www.natura.regione.marche.it o comunicando mediante lettera raccomandata esito domanda a soggetto richiedente

2)       criteri e prescrizioni per progettazione e realizzazione di itinerari escursionistici. RESM costituisce sistema integrato di itinerari percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo, di breve, media, lunga distanza, eventualmente anche attrezzati e dotati di idonea segnaletica. Si avranno:

  • percorsi di interesse regionale: percorsi nazionali ed europei; percorsi interregionali individuati insieme da 2 o più Regioni di notevole valore ambientale storico paesaggistico; percorsi plurigiornalieri entro aree Parco
  • percorsi di interesse locale: collegamenti a percorsi di trekking nazionale, europeo od interregionale; percorsi di rilevante interesse ambientale e storico paesaggistico
  • percorsi speciali o percorsi accessibili a diversamente abili, sentieri natura forniti di adeguati supporti didattico informativi (Se possibile in più lingue).

Individuazione percorsi da inserire in catasto regionale va motivata, tenendo conto impatto su ambiente. Escluso tracciare nuovi percorsi, o inserire percorsi utilizzabili con più mezzi, salvo “brevi tratti che rivestono carattere di eccezionalità non altrimenti risolvibili”, o dove possibile percorrere itinerario con più mezzi senza alterare fondo del percorso stesso, o senza problematiche di sicurezza per pubblico. Progetti di percorsi debbono prevedere riqualificazione di spazi circostanti con realizzazione di infrastrutture per loro ottimale fruizione, evitando comunque impatto negativo di queste su paesaggio/ambiente

3)       modalità per tenuta, aggiornamento e pubblicità del catasto RESM (articolato in Sezioni provinciali gestite da Province) o elenco dei percorsi, cartograficamente definiti, esistenti ed oggetto di fruizione nelle Marche. Catasto istituito presso Servizio e conservato presso Province, in cui inseriti percorsi dove individuato Ente gestore “avente capacità di effettuare regolare manutenzione per garantirne nel tempo percorribilità”. Regione provvede tramite “SIT – RESM” a pubblicazione dei percorsi approvati

Province ed Enti gestori (in base ad indicazione fornite da rete INFEA) entro 30 Dicembre fanno pervenire proposte di rete escursionistica, sulla base delle indicazioni fornite dai soggetti interessati di cui sopra, allegando:

1)       scheda sentiero in cui riportare:

  • codice identificativo del percorso;
  • dati generalità del sentiero, identificandolo come principale, secondario, collegamento o variante;
  • rilievo del tracciato del sentiero riportato su cartografia in scala 1:10.000, evidenziando elementi lineari relativi a diversi tratti di sentiero e punti naturali che si incontrano lungo percorso (compilare scheda per singolo tratto del percorso, corredata da materiale fotografico). Delimitazione tratto del percorso dato da nodi di connessione con altri percorsi, passaggio presso strutture ricettive, punti di contatto con infrastrutture. Per ogni tratto indicare lunghezza percorso, tempo di percorrenza, difficoltà, altimetria, tipologia, ambiente, morfologia, acqua;

2)       cartografia del percorso;

3)       classificazione del sentiero in base a sistema del CAI (codice univoco di 11 caratteri, di cui il 1° indica la Regione, 2° e 3° la Provincia, 4° l’area, 5° il settore, 6° e 7° numero del percorso, 8° soggetto responsabile del percorso, 9° – 10° – 11° a disposizione per eventuali varianti);

4)       attestazione che percorsi proposti sono esistenti, aperti al pubblico transito, garantita la loro manutenzione, ordinaria e straordinaria

Provincia o Ente gestore esamina richieste pervenute in termini di coerenza e rilevanza del percorso ai fini di sviluppo rete provinciale o di area protetta ed interconnessione con altri percorsi già accatastati. Provincia o Ente gestore può chiedere modifiche a percorso.

In caso di accettazione, Provincia o Ente gestore invia a Servizio:

1)       piano della mobilità dolce;

2)       elenco dei percorsi proposti da inserire nel catasto regionale;

3)       attestazione che documentazione relativa a proprietà interessate da ogni percorso è conservata presso Amministrazione stessa o che trattasi di percorso esistente già tabellato, o per cui non sussistono problematiche di libero accesso;

4)       indicazione per ogni percorso del soggetto preposto a monitoraggio e manutenzione;

5)       cartografia apposita di ogni percorso.

Servizio prevede a pubblicare proposte di nuovi percorsi su BUR e nel SIT-RESM, in modo che chiunque nei successivi 30 giorni possa formulare osservazioni a Province, Parchi, Riserve naturali che dovranno inviare a Regione entro 60 giorni le proprie controdeduzioni.

Regione valuta tutto il materiale pervenuto ed in caso positivo, con decreto del Dirigente Rete Escursionistica Regionale dea emanarsi nei successivi 60 giorni include percorso nel catasto regionale.

A seguito segnalazioni pervenute, Giunta Regionale ha individuato alcuni “percorsi ecologici” aventi:

1)       interesse nazionale/interregionale comprendono: percorsi nazionali ed europei; percorsi interregionali individuati congiuntamente tra 2 o più Regioni di grande profilo ambientale, storico, paesaggistico, percorsi plurigiornalieri sviluppati nell’ambito di singoli Parchi o fra Parchi o Riserve naturali. Tra tali percorsi escursionistici, ciclabili, ippici riportati in Allegato a DGR 946 del 27/6/2012 pubblicato su BUR 72/12, si segnala: antiche vie della fede (via Salaria, Romea, Lauretana) che collegano Adriatico con Roma; sentiero Italia (S1) e sentiero Europa F1; vie dei Parchi (comprendente Grande itinerario dei Parchi dell’Appennino (GIPA) e Piccovia dei Parchi dell’Adriatico (CIPA); Grande anello dei Sibillini (escursionistico e ciclabile); ferrovie abbandonate (quali collegamento Fano – Urbino e Porto San Giorgio – Amandola);

2)       interesse regionale e locale comprendono: collegamenti a percorsi di trekking nazionali, europei ed interregionali; percorsi di rilevante interesse sotto il profilo ambientale e storico-paesaggistico finalizzati a conservare integrità storica e del paesaggio attraversato. Tra tali percorsi si segnala: percorsi che corrono in parallelo a vie ferroviarie esistenti (ciclabili ed ippici); percorsi lungo vecchi tracciati ferroviari dimessi. quali Auditore – Urbino; Fano – Fermignano – Urbino; Fermignano – Pergola; Porto San Giorgio – Amandola (escursionistici, ciclabili, ippici); percorsi lungo antiche vie della spiritualità o vie storiche di comunicazione (escursionistici, ciclabili, ippici); percorso lungo fascia costiera parallela a via ferroviaria (ciclabile);

3)       percorsi speciali, comprendono: percorsi per tutti (cioè accessibili anche a diversamente abili come bosco e fiume nella Riserva naturale Abbadia di Piastra); sentieri natura forniti se possibile di supporto didattico informativo nell’ambito di Parchi e riserve naturali della Regione;

4)       percorsi locali che dovranno inserirsi nel quadro generale di inserimento.

Regione realizza infrastrutture leggere, mentre loro gestione e manutenzione a carico di Province, Parchi, Riserve naturali con supporto di Comuni e privati “nella considerazione che tali percorsi possono favorire attrattività di un’area ed elevarne valore e potenziale in termini turistici”. Percorsi individuati avranno sviluppo di circa 4.000 km. e saranno muniti di idonea segnaletica e manutenzione di tracciati.

Regione consente per viabilità inserita in catasto RESM interventi di manutenzione, ricostituzione del tracciato, apposizione di segnaletica, interventi colturali e taglio dei boschi.

Sanzioni:

Chiunque viola divieto di cui ad Art. 7 bis: multa da 100 a 1.000 €

Entità aiuto:

Con Legge annuale di bilancio fissato entità stanziamento a sostegno della RESM, tenendo conto di una stima per interventi di manutenzione della rete escursionistica (con priorità per aree protette) pari a 1.000.000 €

Per L.R. 37/20 stanziati 200.000 € per anno 2020, mentre per anni successivi risorse definite in sede di approvazione del bilancio regionale

Posted in: