Non si è ancora spenta l’eco dei motori dei trattori, con cortei e proteste a Pesaro, che il mondo dell’agricoltura vive un nuovo scossone: il rischio chiusura del mattatoio di Villa Potenza. “Che la zootecnia nelle Marche sia in enorme difficoltà lo denunciamo da anni – dichiara Alessandro Taddei, Presidente Cia Marche – tra malattie degli animali, mercati fuori controllo, concorrenza sleale da Paesi extra UE e burocrazia schiacciante”. “A preoccupare ogni giorno gli addetti del settore – spiega Taddei – sono il diffondersi di diverse epizoozie e il proliferare della fauna selvatica».
La chiusura del mattatoio di Villa Potenza rischia di diventare, in questo scenario, il colpo di grazia per il settore nelle Marche. “Ricordiamo – spiega il Presidente Cia Marche – che la struttura della provincia maceratese è l’unica in regione ad avere i requisiti per lavorare le carni da conferire a Coop. Il momento è delicato: ogni giorno le Aziende Zootecniche delle Marche rischiano di sparire, a causa di agenti esterni. I dati relativi all’influenza aviaria sono preoccupanti: secondo il bollettino epidemiologico nazionale veterinario, tra dicembre 2024 e metà gennaio 2025 sono stati abbattuti a livello nazionale oltre 1.700.000 animali tra tacchini, polli e galline. Senza dimenticare la diffusione della PSA nei suini e dell’afta epizootica, ad altissima diffusione. Chiediamo alla Politica Regionale, almeno su questioni per cui è possibile incidere come nel caso del Mattatoio, un segnale forte. Il settore zootecnico locale non può permettersi di restare senza una struttura come questa per la lavorazione delle carni. L’alternativa per i nostri produttori, con un aumento dei costi e un peggioramento della qualità delle carni sottoposte allo stress del trasporto, sarebbe andare fuori regione”.
Il Mattatoio, dopo anni di difficoltà in parte acuiti dal Covid, è oggi gestito da un commissario liquidatore che ha affidato la struttura al Consorzio Cozoma. “E’ urgente l’apertura di un tavolo di confronto, prima che arrivi una crisi che visto il contesto diventerebbe irreversibile. Aspettiamo dalla regione e dalle Istituzioni locali un segnale. Noi ci siamo” conclude Taddei.